Le fiamme gialle di Fiorenzuola hanno eseguito due ordinanze di sequestro preventivo per equivalente emesse dal tribunale della Repubblica di Piacenza, e che riguardano beni immobili, mobili e valori, per circa 400mila euro. Le misure cautelari reali derivano da distinte di polizia giudiziaria svolte nei confronti di due imprenditori , uno italiano e l'altro di origine cinese, che avevano annotato dal 2008 fatture per operazioni inesistenti per un totale di un milione di euro (700mila euro l'imprenditore cinese, 300mila euro quello italiano).

Tale condotta illecita, colta a far lievitare i costi ed abbattere gli utili da sottoporre a tassazione, è stata scoperta dalla Finanza, che hanno quindi denunciato i due imprenditori locali alla Procura. Ciò che non avevano preventivato i due denunciati era la possibilità di vedersi sequestrare i proprio beni per un importo pari all'imposta frodata, ossia per un ammontare di complessivo di circa 400mila euro (200mila euro per il cinese, 160mila euro l'italiano).

Il recupero di tali somme è stato reso possibile dall'applicazione della norma che estende anche a taluni reati di natura fiscale il sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere direttamente sui beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di aggredite i beni di cui l'evasore abbia comunque disponibilità, per un volare corrispondente al suddetto profitto.