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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ex Acna: il Comune 'obbliga' i proprietari alla bonifica dell'area

Il sindaco Reggi, garante della salute pubblica, ha firmato l'ordinanza con la quale obbliga le società proprietarie dell'area Ex Acna ad effettuare subito la bonifica della zona, abbandonata da 40 anni. LE FOTO

acna_1I lavori di bonifica dell'area ex Acna sono fermi a seguito della situazione in cui si sono venute a trovare le società lottizzanti, a cominciare dal fallimento di una di esse, e del complesso intreccio di azioni legali che ne sono scaturite.

FALLIMENTI - La situazione è problematica poichè New-Co è fallita, mentre la società Porta Borghetto è stata messa in liquidazione volontaria: di fatto i proprietari delle aree oggi non garantiscono più l’esecuzione della bonifica, e tanto meno l’attuazione del piano urbanistico.

IL PERICOLO PER LA SALUTE - Tuttavia permangono in capo ad esse i doveri di proprietari: l’area non può essere da loro lasciata in abbandono con le conseguenze sulla collettività. ARPA, e ora anche l’AUSL alcuni giorni fa, hanno evidenziato i profili di pericolo per la salute pubblica, e ambientali, conseguenti al protrarsi dello stato attuale dell’area, e la necessità di dar corso quanto meno alla messa in sicurezza dell’area.

40 ANNI DI ABBANDONO - L’intervento di messa in sicurezza dell’area di circa 40.000 metri quadrati, abbandonata per oltre 40 anni, è quindi ora urgente, dopo che sono stati abbattuti i manufatti e aperti gli scavi. Il Comune ha avviato la procedura legale per incassare dalla società garante dei lavori, SACE SB, di proprietà del Ministero del Tesoro, le somme necessarie per portare a termine la bonifica, operazione risolutiva, ma più lunga e particolarmente costosa. Ne è sorto un complesso e ramificato contenzioso dinnanzi a diversi tribunali d’Italia, Piacenza, Roma e Milano.

LA VICENDA IN TRIBUNALE - La parola su questa intricata e perigliosa situazione è al momento al Tribunale di Piacenza, che prima ha concesso al Comune il provvedimento per ottenere le somme necessarie per la bonifica, e poi su istanza della società Porta Borghetto e della garante SACE BT, ha temporaneamente arrestato la procedura esecutiva avviata dal Comune. La società garante SACE BT, benché sia di proprietà pubblica, del Ministero del Tesoro, si sta opponendo in tutti i modi al Comune nel mettere a disposizione le cifre necessarie per la bonifica a tutela della salute pubblica, cifre con le quali si è fatta garante della bonifica da parte della Porta Borghetto e della fallita New Co. Se il Tribunale nelle udienze calendariate per le prossime settimane accoglierà le istanze di Porta Borghetto e della SACE BT, l’area ex Acna rimarrebbe nello stato attuale con il grave pericolo per la salute, e la bonifica si allontanerebbe nel tempo.

L'ORDINANZA DEL SINDACO - Ma il Sindaco, che per legge è autorità locale chiamata tutelare la salute pubblica e l’ambiente, dopo le ultime due note ricevute dall’AUSL e da ARPA, e in considerazione dello stop ricevuto al recupero delle somme necessarie per la bonifica dai i provvedimenti inibitori del Tribunale di Piacenza, è costretto ad adottare l’ordinanza odierna disponendo che i proprietari mettano immediatamente in sicurezza le aree di cui sono proprietari, o delle quali pur avendo ceduto la proprietà al Comune per le parti di verde e parcheggi, ne hanno il possesso a seguito della stipulazione della convezione per bonificare il tutto.

Le operazioni dovranno avvenire secondo le indicazioni di ARPA e AUSL, e se le società cui è rivolto il provvedimento, non adempieranno, ne risponderanno penalmente, vertendosi in materia di igiene e sanità. Se così avverrà, il Sindaco, garante della salute pubblica, si sostituirà alle necessarie operazioni di messa insicurezza, agendo poi nei confronti delle società proprietarie, per il recupero delle somme prelevate dal bilancio comunale.

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