Fa la spesa con le carte di credito clonate: manette per un cinese di 27 anni
Arrestato a Venezia con l'accusa di essere il falsario che tiene sotto scacco i proprietari delle carte di credito. Nei suoi locali, trovate quasi 2.000 carte bianche e alcune già clonate e pronte all'uso. Lui è Ye Yao He, 27 anni
Nel portafogli ne aveva cinque o sei, di carte di credito false e ci comprava soprattutto elettronica, insieme ad altri due connazionali già arrestati. Ma la squadra mobile di Piacenza, a Padova, ne ha trovate almeno 1.500, vergini, e pronte per essere clonate. Si è conclusa così l'odissea di un ragazzo cinese di 27 anni, Ye Yao He, arrestato l'altro giorno a Venezia dagli agenti con l'accusa di aver clonato le carte nella sua stamperia clandestina. Rischia 5 anni di galera.
Anche a Venezia, il falsario, aveva il suo arsenale: bande magnetiche, 950 carte vergini, tre già clonate e pronte per essere usate.
L'indagine è stata condotta dalla squadra mobile di Piacenza, da dove, l'anno scorso erano partite le indagini ed è stata coordinata dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato. Secondo gli investigatori, è probabile che le vere carte venissero clonate nei locali del Sud Est asiatico dove venivano usate per pagare i conti.
Basta allontanarsi con la carta dell'ignaro acquirente e passare la banda in una macchinetta per copiare i codici che poi vengono riversati su una carta di credito in bianco. E insieme ai codici, ovviamente, da una carta all'altra si trasferisce anche il plafond.
Per questo le forze dell'ordine consigliano di non perdere mai di vista la propria carta durante il pagamento e di diffidare di chi, con un pretesto qualsiasi, si allontana con la carta di credito del cliente in mano.
Il falsario è Ye Yao He, 27 anni: ne rischia 5 di galera |
Anche a Venezia, il falsario, aveva il suo arsenale: bande magnetiche, 950 carte vergini, tre già clonate e pronte per essere usate.
L'indagine è stata condotta dalla squadra mobile di Piacenza, da dove, l'anno scorso erano partite le indagini ed è stata coordinata dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato. Secondo gli investigatori, è probabile che le vere carte venissero clonate nei locali del Sud Est asiatico dove venivano usate per pagare i conti.
Basta allontanarsi con la carta dell'ignaro acquirente e passare la banda in una macchinetta per copiare i codici che poi vengono riversati su una carta di credito in bianco. E insieme ai codici, ovviamente, da una carta all'altra si trasferisce anche il plafond.
Per questo le forze dell'ordine consigliano di non perdere mai di vista la propria carta durante il pagamento e di diffidare di chi, con un pretesto qualsiasi, si allontana con la carta di credito del cliente in mano.