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Cronaca

Guardia di finanza: due arresti per il fallimento delle aziende Paventa

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Asti, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto, in provincia di Piacenza, per bancarotta fraudolenta, due persone ritenute responsabili del recente fallimento di Immobiliare Paventa S.r.l. e la partecipata Officine Paventa S.p.A

Nella mattinata di oggi 26 ottobre i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Asti, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto, in provincia di Piacenza, per bancarotta fraudolenta, due persone ritenute responsabili del recente fallimento di due società di Castell’Alfero, la IMMOBILIARE PAVENTA S.r.l. e la partecipata OFFICINE PAVENTA S.p.A., quest’ultima specializzata nella costruzione di stampi, attrezzature e lavorazioni meccaniche di precisione.

L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata firmata dal Gip del Tribunale di Asti, su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione denominata “Filo di Harianne” dal nome della società londinese, riconducibile agli arrestati, che aveva acquisito il controllo delle società fallite.

Le indagini, condotte dalla Polizia Tributaria in collaborazione con l’aliquota delle Fiamme Gialle in servizio presso la Procura capoluogo, erano state avviate all’inizio dell’anno dopo la presentazione di un esposto dagli ex soci di maggioranza delle aziende che, nel luglio 2010, per difficoltà economico-finanziarie, avevano accettato l’ingresso di nuovi soci con la promessa di un sicuro rilancio della produzione. In pochi mesi, in effetti, erano pervenute importanti commesse (oltre 2 milioni di euro) da società italiane operanti nelle province di Brescia, La Spezia, Alessandria e Piacenza, riferibili agli indagati, che avevano consentito il successivo ottenimento di finanziamenti bancari per circa 1.200.000 euro.

Tali somme, però, invece di essere investite nel rilancio societario, sono state utilizzate per il pagamento di fatture false appositamente emesse per prestazioni di servizi e forniture di beni. Il sistema così creato ha permesso la distrazione, dalle casse aziendali, in soli sei mesi, di oltre 1.400.000,00 euro determinandone l’insolvenza ed il conseguente fallimento delle due società, dichiarato dal Tribunale di Asti nello scorso mese di luglio. Oltre ai due arrestati (P.P., 65 anni, ex Direttore Generale, e B.A. 61 anni, Direttore Finanziario, entrambi coamministratori di fatto delle aziende Paventa fino al gennaio 2011) risultano indagati anche l’ex Presidente del CdA ed un imprenditore che si è prestato a formare false commesse, a nome delle proprie aziende, per agevolare l’illecita operazione.

Nel corso delle numerose perquisizioni domiciliari e locali eseguite in provincia di Piacenza e Monza Brianza, le Fiamme Gialle hanno sequestrato utile materiale probatorio, a sostegno dei già consistenti elementi di prova raccolti in questi mesi anche con intercettazioni telefoniche. Gli indagati, alcuni dei quali già condannati nonché coinvolti in analoghe indagini in altre regioni d’Italia, rischiano fino a 10 anni di carcere.

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