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Cronaca Veggioletta / Via Emilia Pavese

Chiude la storica Manzardo: «Lasciati a casa senza preavviso»

La storica ditta Manzardo lascia a casa 13 dipendenti della filiale piacentina. Libri contabili in tribunale, personale senza stipendio. La comunicazione? Una mail. Abbiamo intervistato una dipendente

Il 21 ottobre, pochi giorni fa, i libri contabili dell'azienda erano già in tribunale. Finisce, o inzia, così una storia di "ordinaria Italia". La Manzardo Spa è "fallita". La storica Manzardo, nata nel 1946 a Bolzano, come ditta per il commercio di materiale edilizio nella zona dell'Alto Adige, è cresciuta e sopravissuta negli anni fino a venerdì scorso quando, con una mail e con una breve comunicazione, i dipendenti (350 in tutta Italia) sarebbero stati avvisati che per loro era finita. Ferie fino alla fine di ottobre, a quanto è stato riportato, senza stipendio. E poi destino incerto. 

UN PO' DI STORIA - La Manzardo nel 1999 entra a far parte del gruppo inglese Wolseley, il più grande distributore mondiale di prodotti idrotermosanitari e materiali da costruzione. Nel 2005  acquisisce Iser Zauli srl, con sede a Forlì, azienda attiva nello stesso settore ed operante in Emilia Romagna e Marche. Con la fusione per incorporazione delle due aziende avvenuta ad agosto del 2006, si completa il percorso di integrazione delle due realtà. Nel 2011: Hadleigh Partners, holding industriale con base a Londra, acquisisce il 100% del pacchetto azionario Manzardo. 

Malumore e delusione serpeggiano tra gli ormai ex collaboratori. Come fa a fallire un'azienda con 130 milioni di fatturato? Questo si chiedono i 13 dipendenti della filiale piacentina (in Italia le filiali sono 36 per un totale di 350 dipendenti) che si sono sentiti dire da un giorno all'altro: «I libri contabili dell'azienda (che ha sede a Bolzano) sono in tribunale, adesso state a casa». Queste le testuali parole di una lavoratrice della filiale piacentina, che Il Piacenza ha intervistato. Ci dice: «Avevamo chiesto qualche spiegazione quando abbiamo visto che i fornitori da un mese non consegnavano la merce, ma ci hanno sempre rassicurato che andava tutto bene. Che non c'erano motivi per preoccuparsi. La situazione è degenerata la settimana scorsa quando le voci della chiusura hanno cominciato a rincorrersi. E infatti, venerdì scorso la comunicazione: "chiudiamo"».

La Manzardo è sul territorio piacentino da un quarto di secolo, ha 13 dipendenti che lavorano nella sede da oltre 20 anni. Adesso si ritrovano senza lavoro, senza stipendio, con una famiglia da mantenere e il mercato del lavoro che è quello che è. «Ci hanno preso in giro un meso - dice - nascondendoci cosa avevevano intenzione di fare. Tutto questo senza prima tentare un accordo, un tavolo, una vertenza. Stiamo cercando di mobiltarci, di stare uniti, anche con i dipendenti delle altre filiali ma è dura, è uno choc. C'è gente che deve pagare un mutuo e adesso come fa? Abbiamo creato anche un gruppo su Facebook per darci forza a vicenda. Ma non sappiamo proprio come andrà a finire».

Sì perchè adesso entreranno in scena un curatore fallimentare e tutti i sindacati. Riassumendo: dall'oggi al domani, a quanto pare, chiude un'azienda enorme con 36 filiali e 350 dipendenti in tutta Italia. A Piacenza lascia a casa 13 dipendenti a queste condizioni: ferie fino a fine ottobre, stipendio e Tfr congelati. E poi? Forse la mobilità. Staremo a vedere.

 

 

 

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