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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca piazza Cavalli

Il falsario piacentino si nascondeva in Ucraina in attesa degli Europei

Arrestato in Ucraina latitante 40enne condannato per fabbricazione di euro falsi. Deve scontare 4 anni e mezzo. Si nascondeva grazie a una ballerina romena, individuato su Facebook

GM, piacentino di 40 anni, apprezzato falsario al livello europeo (apprezzato dai fuorilegge, naturalmente ) era una vecchia conoscenza del Nucleo investigativo dei carabinieri. Tra il 2008 e il 2009 infatti i militari del capitano Rocco Papaleo avevano scoperto una stamperia di prim'ordine in città dove il piacentino produceva denaro falso di una qualità talmente raffinata da lasciare a bocca aperta anche gli esperti: una dote innata e un talento, evidentemente al servizio però della parte sbagliata, che gli erano valsi anche un'apparizione al programma televisivo Le Iene in cui spiegava come falsificare denaro.Dopo l'arresto e la contestuale condanna, approfittando degli arresti domiciliari, qualche mese fa era sparito dalla circolazione prima che la sua pena diventasse definitiva. I carabinieri del Nucleo investigativo lo hanno però scovato tra la Romania e l'Ucraina e, non senza difficoltà, lo hanno arrestato. A breve verrà estradato in Italia per scontare il suo debito con la giustizia. Un debito di 4 anni, 6 mesi e 20 giorni di prigione.

Dopo la condanna emessa dal Tribunale di Piacenza, e la sua latitanza, su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale che i carabinieri avevano ottenuto dato lo spessore criminale dell'individuo I reati per i quali era stato indagato erano falsificazione, fabbricazione e spendita di monete ivi compresa la falsificazione dell’Euro, fabbricazione e detenzione di filigrane e strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata, falsificazione, spendita e introduzione nello Stato, di monete falsificate, truffa e furto.

«L'arresto del piacentino - spiega il capitano Rocco Papaleo - era scaturito da un'indagine nata dal monitoraggio di case d’appuntamento, night e locali di lap dance. Le indagini immediatamente si focalizzarono su un gruppo di soggetti tra loro conoscenti e residenti in città, assidui frequentatori di alcune note prostitute della città che li segnalavano come essere particolarmente generosi con le mance. In un caso proprio una delle ragazze ci aveva consegnato alcune banconote da 20 euro che due clienti le avevano lasciato negli slip nel corso di due diversi privé. L’attento esame dei numeri seriali aveva fatto emergere che appartenevano allo stesso tipo di quelli sui quali stavamo facendo accertamenti».

Le varie fasi investigative e la mole di elementi raccolti avevano permesso ai carabinieri di rinvenire nell’ottobre del 2008 in un garage e in una cantina in centro a Piacenza un vero e proprio centro di produzione clandestino dove si provvedeva a falsificare e stampare banconote del taglio di 10, 20 e 100 euro, che si contraddistinguevano per la loro elevata qualità tale da trarre facilmente in inganno. L’intervento operativo portò all’arresto di tre soggetti italiani e al sequestro di cliché riportanti i segni distintivi delle banconote dell’Euro, una pressa, degli acidi, delle vernici particolari, vari rotoli di carta, carta laser per stampa a caldo software ed un computer; inoltre, nelle fasi successive, i militari arrivarono a denunciare altre sei persone per acquisto e spendita di banconote false e di trovare, nascosti presso l’abitazione proprio del piacentino, principale attore della vicenda, una mole di denaro falso.

«L’elevata qualità del “prodotto” - dice Papaleo - e l’ingegno messo in campo dai falsari suscitò il vivo interesse degli esperti del campo che hanno sottolineato trattarsi di una best practice di settore. Le banconote false prodotte dal piacentino e dai suoi complici vennero trovate e sequestrate in ben tredici Nazioni estere». Quando però dopo la condanna a più di quattro anni e mezzo il piacentino fece perdere le sue tracce,  il Nucleo Investigativo ha ottenuto che il latitante fosse ricercato in ambito internazionale e ambito Schenghen, avvalendosi della collaborazione dell'Interpol per la cooperazione internazionale con la Polizia Ucraina che ha iniziato a collaborare con i carabinieri piacentini. Tra il mese di febbraio 2012 e il mese di aprile 2012 gli accertamenti del Nucleo Investigativo, svolti in particolare attraverso Facebook, hanno portato ad individuare il nascondiglio del latitante in Ucraina nella regione di Uzghorod. 

«Sapevamo - afferma Papaleo - che si stava rendendo attivo, aiutato da personaggi legati alla criminalità di quel Paese, nella fabbricazione di euro falsi e di strumentazioni e software per la clonazione pos e carte di credito. Tutto ciò in vista dell’edizione 2012 degli Europei di Calcio e con il conseguente afflusso in Ucraina di turisti provenienti da tutta Europa. Questo sospetto ha consentito alla Polizia del commissariato di Zakaparttya, su indicazione del Nucleo Investigativo, di accelerare le operazioni di localizzazione del latitante, che aiutato da una giovane ballerina ucraina (vecchia conoscenza di alcuni night della provincia di Piacenza), è riuscito almeno in un’occasione a defilarsi e scappare dai blitz messi in atto. Alla fine però i militari della sezione catturandi hanno trovato l'abitazione dove si nascondeva permettendo alla polizia ucraina di arrestarlo. Attualmente si trova recluso in un carcere della regione di Uzghorod in attesa di essere estradato in Italia per scontare la sua pena.

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