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Cronaca

«Fatti i nomi degli agenti arrestati, ma credo che si stia esagerando»

Il segretario provinciale e regionale del sindacato di polizia Siap interviene sulla vicenda dei sei poliziotti arrestati lunedì scorso dai carabinieri: «Il mio penseiro va alle loro famiglie»

«Fatti i nomi dei poliziotti in custodia cautelare non ancora condannati. Ma il mio pensiero ora va ai loro figli alle compagne alle mogli ai genitori che, come succede ad ogni cittadino quando vengono pubblicati i nomi, soffrono e in parte muoiono». Lo afferma in una nota Sandro Chiaravalloti (in foto), segretario provinciale e regionale del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) in merito alla vicenda dei sei agenti della questura di Piacenza arrestati lunedì scorso dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare.

Sandro Chiaravalloti«Da tempo - afferma Chiaravalloti - ho l'impressione che a furia di dire che i poliziotti sono privilegiati, per dimostrare il contrario si ricevono attenzioni che danneggiano più del dovuto. Giusto pagare più di un semplice cittadino, ma credo si stia esagerando. Del resto, a volte, nomi di pedofili non vengono pubblicati anche quando lo si potrebbe fare e altri criminali vengono citati con solo le iniziali del nome. Comunque su questa storia c'è una verità a mio parere che deve venire ancora a galla e prima o poi sono convinto che accadrà. Intanto il mio pensiero va si famigliari dei colleghi ai quali staro vicino». 

«Sia chiaro per chi vuole strumentalizzate - conclude la nota - se hanno sbagliato paghino e paghino bene. Ma quello che sto cercando di dire vale per ogni cittadino. Del resto ammettiamo che anche uno solo dei colleghi inquisiti venga assolto, non potrà più lavorare a Piacenza. Adesso spero che la libertà di stampa valga davvero perché su tutto questo avrò molto da dire e raccontare. Soprattutto avrò da dire sulle riforme necessarie. Per il bene di tutti». 

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