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Cronaca

Fedex-Tnt, è scontro aperto tra sindacati: il Si Cobas si prepara alla protesta davanti alla Cgil

Il Si Cobas: «Appoggeremo l’iniziativa lanciata dai lavoratori Fedex-Tnt di Piacenza per una manifestazione davanti alla Camera del Lavoro di via XXIV maggio. Parteciperà anche una delegazione di lavoratori Leroy Merlin»

«Appoggeremo l’iniziativa lanciata dai lavoratori Fedex-Tnt di Piacenza per una manifestazione davanti alla Camera del Lavoro di via XXIV maggio lunedì prossimo 12 aprile. I lavoratori hanno chiesto al sindacato di aderire senza bandiere poiché vi sarà anche un gruppo di iscritti Cgil che prenderà parte al sit-in, offesi dalle dichiarazioni ascoltate sul web». Lo comunica il Si Cobas.

«Al presidio - dicono in una nota - parteciperà anche una delegazione di lavoratori Leroy Merlin, per rispondere alle dichiarazioni diffamatorie del sindacalista Cgil che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un commento ingiurioso che attribuisce agli stessi la “colpa” di festeggiare il nuovo accordo sindacale (un grande risultato del Si Cobas che va ad istituire la quindicesima in magazzino) mentre gli operai Fedex-Tnt sono senza lavoro. La solidarietà fra operai è un principio cardine del Si Cobas e pertanto i lavoratori Leroy Merlin si sono sentiti attaccati e diffamati da certi inopportuni commenti, più congrui a personale padronale che non a un sindacalista». 

Il Si Cobas ricorda che «le dichiarazioni del sindacalista Cgil scoperte sui social parlano chiaro: non si tratta, come hanno goffamente cercato di giustificarsi, di comunicazioni inerenti la normale prassi sindacale dei driver esterni a Fedex, ma di una chiara collaborazione con l’azienda in termini di organizzazione del lavoro, e in particolare di quei volumi di lavoro sottratti al magazzino di Piacenza per lasciare in strada trecento famiglie. Andare a incontrarsi a Milano con dirigenti Fedex nel pieno di una crisi dall’impatto devastante per Piacenza, giustificandosi poi parlando di “incontri on line”, grida vendetta e indica un atteggiamento proattivo nella chiusura del magazzino di Piacenza, con ripercussioni per i loro stessi iscritti driver, costretti ad allontanarsi dalla città e a fare super-straordinari pur di lavorare».

«La Cgil - sostengono - vuole fare passare un’operazione molto grave per il territorio piacentino come una “normale” operazione di ristrutturazione. Tutti ricordano che all’incontro in prefettura non è stata sollevata da parte della Cgil l’esistenza di incontri sottobanco o di trattative separate con l’azienda. Il sindacalista Cgil nel suo audio conferma che Fedex non abbandonerà il mercato piacentino, quasi che fosse lui l’azienda. Ci chiediamo quindi il perché di questa chiusura inscenata. Forse che si voglia spingere i trecento operai in una condizione di disperazione tale da accettare riduzioni di organico o la restrizione delle garanzie ottenute dal Si Cobas in dieci anni? Crediamo che tutta la città di Piacenza pagherà un caro prezzo a fronte della perdita di stabilità economica per oltre mille persone interessate considerando i nuclei famigliari (più di una su cento...)». «Chiediamo - concludono -  pertanto che tutta la città e le sue forze politiche e sociali sostengano i trecento facchini nella loro lotta per la riapertura del sito. Il Si Cobas, infine, contesta integralmente la lettura data da alcuni media locali che hanno parlato di “scontro sindacale”. Chi vuole capire, ascoltando l’audio, ha perfettamente capito: si tratta di uno scontro fra una multinazionale americana alleata a un sindacato, la CGIL, contro trecento famiglie».

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