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Cronaca

Felice Trabacchi, sindaco di buon senso e di esperienza umana

Anche l'onorevole Pierluigi Bersani alla presentazione del libro dedicato allo storico sindaco di Piacenza del Partito Comunista Italiano

Parte seconda

FELICE TRABACCHI. Vita civile e politica”, di Mauro Molinaroli. Edizioni Scritture in collaborazione con Fondazione Piacenza Futura; pagg.128 ISBN 978-88-89864-60-9, euro 15.

Il libro, come scritto nel precedente articolo con gli interventi di Ernesto Carini e Marco Bertoncini, traccia la vita civile e politica di Felice Trabacchi, sindaco di Piacenza dal 1975 al 1980. Ne completiamo la presentazione con una sintesi delle pagine di prefazione di Flavio Chiapponi, presidente di Piacenza Futura e degli interventi che si sono susseguiti nell’incontro a Palazzo Galli-Banca di Piacenza.

Di Felice Trabacchi – scrive Chiapponi  -  ho sentito parlare da schiere di piacentini che, nelle occasioni elettorali o nei comizi di piazza, a distanza di decenni, non esitavano a mormorare il nome di quel Sindaco tanto amato che evocava tanto la fermezza quanto la passione, la determinazione nell'interpretare la politica anzitutto come servizio alla comunità così come la bonomia che non lesinava persino negli incontri ufficiali. Il coraggio riformista delle "Estati romane", ad esempio, era lo stesso che muoveva il Trabacchi che sulla vertenza Arbos, da ex sindacalista, mobilitò le coscienze dell' intera città, come quando andò nelle fabbriche, all'Astra, a presentare il bilancio comunale; il coraggio che lo portò a fare di Piacenza una città attenta alla cultura, con la riapertura del Teatro Municipale, e alla memoria (si pensi al Dolmen celebrativo della Resistenza, realizzato nel 1976 da William Xerra); il coraggio degli uomini semplici ma "con la schiena diritta" che spingeva questo Sindaco comunista a recarsi ogni mattina in Municipio, mischiandosi con la sua famiglia allargata, i piacentini, sull'autobus, oppure nelle periferie, dove c'era un cantiere, dove bisognava spiegare i lavori ma soprattutto ascoltare i cittadini. Il coraggio che lo vide  anche, più tardi, da deputato, scagliarsi contro taluni eccessi dell'interventismo della magistratura in politica, con particolare riguardo alla nostra città, sfuggendo tanto alla retorica "giustizialista" quanto a quella “innocentista”, poggiando le sue argomentazioni sulla validità delle regole nello stato di diritto.

Il presidente del consiglio comunale di Piacenza Christian Fiazza che ha coordinato l'incontro, ha parlato di Trabacchi come di una figura realmente popolare di Piacenza, fautore di un'amministrazione comunale trasparente e aperta a tutti “fu il primo sindaco 2.0 del Comune di Piacenza".

L’on. Pierluigi Bersani - giovane funzionario del PCI quando Trabacchi era primo cittadino - ha ricordato che ogni volta che incontrava un aspirante amministratore, gli riportava la frase di Trabacchi “un sindaco non deve fare il sindaco, ma essere sindaco". Trabacchi  - ha aggiunto Bersani -  aveva una connessione con l'anima profonda di Piacenza, questa connessione era la sua chiave di comunicazione con tutti, dal borghese all'uomo della strada. Una personalità particolare nella storia della sinistra, lontano dalla chiesa e dai riti burocratici del partito; un poco individualista e anche un pò anarchico.

L’avv. Corrado Sforza Fogliani, ha rammentato il rispettoso voto di astensione  dei consiglieri comunali in occasione dell'insediamento di Trabacchi sindaco e, sorridendo, ne ha sottolineato l’autentica piacentinità: è nato il giorno di Sant’Antonino e per trent’anni è stato socio della Banca di Piacenza.  Ascoltava tutti, anche gli avversari ed era capace di cambiare opinione e atteggiamento, il tratto umano e la capacità di ascolto erano caratteristiche della sua personalità. Questo libro di Molinaroli ha proseguito, illustra in maniera completa la figura di Trabacchi, ne ripercorre la storia dall'interno delle amministrazioni comunali del dopoguerra, cogliendo tanti aspetti e tanti fatti della vita amministrativa. Ha quindi ricordato poi il ruolo di avvocato dei lavoratori, che Trabacchi svolgeva con grande passione,  e la sua militanza da partigiano nella fila della leggendaria banda "Piccoli" al centro di un episodio controverso della Resistenza piacentina per il quale è giunta l’ora di raccontare quei fatti con uno sguardo storico senza più reticenze. Se fosse vivo oggi – ha concluso - sarebbe un vaccino contro il pensiero unico e la servitù volontaria che oggi rattrista il nostro tempo.

Un invito ai politici a ispirarsi alla figura di Trabacchi è stato espresso dall’ex parlamentare Nanda Montanari, mentre Mara Conti, capo della Segreteria del Comune per diverse legislature, ha evocato il clima costruttivo e lo straordinario valore morale che Trabacchi sapeva diffondere.

I titoli dei capitoli del libro e la galleria delle immagini nelle pagine finali, fanno da sinossi all’importante e autorevole studio-ricerca di Molinaroli le cui fonti sono indicate con precisione nell’ampia bibliografia. Dalle 128 pagine del libro, emerge netta la figura di un sindaco amato dai cittadini, colta, attenta, preparata e soprattutto disponibile al dialogo con la gente. In evidenza anche lo sgarbo subito da Trabacchi quando  pur contando su circa 4400 preferenze, per accordi tra i partiti della sinistra, non venne nominato sindaco. A succedergli fu  Stefano Pareti che di preferenze ne aveva avute 1400. Tra il 1987 e il 1990 Trabacchi ricoprì il ruolo di parlamentare, occupandosi soprattutto di Giustizia; ai palazzi romani e alle riunioni parlamentari ha comunque sempre preferito il ruolo di primo cittadino e il suo impegno fu rivolto, in quel periodo, ad arginare l’attività del procuratore Angelo Milana, che in pochi anni mandò a giudizio più di 400 amministratori del territorio.

L’AUTORE

MAURO  MOLINAROLI, giornalista, ha scritto diversi libri legati al costume e alla storia di Piacenza. Tra i più recenti, ricordiamo Il cinema in rivolta. Marco Bellocchio e i pugni in tasca (2011, Baldini & Castoldi e Dalai); Occhi a specchio (2012), Prima visione, Cinema e pubblico a Piacenza dal Dopoguerra al Bobbio Film Festival (2013); Quelli che il Ciano, la Villa Grilli e ... , Borgate, case minime, quartieri popolari (2014); L'Ospedale Guglielmo da Saliceto, Storia e testimonianze nel racconto dei suoi primari (1900-2015)
(2015), tutti editi da Scritture.

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