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Cronaca

«Femminicidi in crescita? Nell'Italia di cent'anni fa erano dodici volte superiori a quelli di oggi»

Il noto psichiatra Alessandro Meluzzi è intervenuto nei giorni scorsi a Piacenza in occasione dell’incontro organizzato nell’aula Magna della scuola di Polizia, dal titolo “Odi et amo. La violenza sulle donne: informare in modo corretto”

«Tutti gli esseri umani sono vulnerabili alla violenza, occorre ricostituire un tessuto di comunità e anche un’educazione sociale che mitighi la tendenza alla violenza». Il noto psichiatra Alessandro Meluzzi è intervenuto nei giorni scorsi a Piacenza in occasione dell’incontro organizzato nell’aula Magna della scuola di Polizia, dal titolo “Odi et amo. La violenza sulle donne: informare in modo corretto”. Doveva essere presente, per portare la sua testimonianza, l’avvocato Lucia Annibali, sfregiata al volto con l’acido dal fidanzato nel 2013. Meluzzi di fronte ad una platea composta da poliziotti, avvocati e giornalisti ha spiegato: «Tanto più cresce il senso di sicurezza, di appartenenza e di identità in una società tanto più il tasso di sicurezza cresce. Non è soltanto un problema di controllo legislativo, né soltanto di carattere giurisdizionale o di polizia, ma direi che c’è una civiltà ed un’educazione alla relazione rispetto alla vicinanza dell’altro che rappresenta il vero termine della sfida, anche perché complessivamente il fenomeno del femminicidio non è un fenomeno in crescita. Questo anche grazie ad una maggiore consapevolezza che oggi ci consente di dire serenamente che nell’Italia di cent’anni fa i femminicidi erano circa dodici volte quelle di oggi, quindi vuol dire che qualcosa è migliorato».

Al convegno sono intervenuti la giornalista Carla Chiappini, in tema di informazione e formazione nel solco delle Carte deontologiche; e Vittorio Rizzi, prefetto nonché direttore della Divisione Centrale Anticrimine della polizia. Rizzi ha parlato delle novità in merito ai protocolli sulla violenza di genere. «La polizia di Stato sta svolgendo un lavoro di costante aggiornamento nei propri protocolli, a partire dalla definizione delle modalità di ascolto protetto di tutte le fasce vulnerabili, dai minori alle donne. La gran parte delle Questure ha già realizzato sia sale dedicate all’audizione protetta, sia sono in corso momenti formativi per la definizione dei protocolli per le modalità di ascolto».

In apertura avevano portato i saluti il prefetto di Piacenza Maurizio Falco e il sindaco Patrizia Barbieri. «La violenza – ha detto Falco - è a un passo della nostra vita quotidiana. Abita dentro di noi, anche a persone che pensano di insegnare un comportamento corretto. Bisogna sconfiggerla grazie anche ad iniziative come questa». «Rubare i sogni e rubare la libertà è una delle cose più tremende che possano capitare – sono le parole di Barbieri -. È giusto fare corretta informazione e questa deve essere una tappa che aiuta anche noi come istituzione a fare prevenzione».

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