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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Festival del Diritto al via, «Dignità irrinunciabile e da tutelare per tutti»

Arriva anche il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La nona edizione del Festival del  Diritto darà un contributo importante alla crescita culturale e di consapevolezza»

Dignità, in tutte le sue sfaccettature: è un tema complesso, se vogliamo anche un po' inflazionato, quello scelto dal comitato organizzatore per la nona edizione del Festival del diritto, inaugurato questa mattina nella sala dei Teatini alla presenza di un folto pubblico composto in prevalenza da studenti, ma anche semplici cittadini ed autorità locali. A fare gli onori di casa il sindaco Paolo Dosi e l'editore Giuseppe Laterza, anima della manifestazione fin dagli esordi insieme al responsabile scientifico Stefano Rodotá, che come annunciato ieri quest'anno non potrà presenziare a causa di problemi di salute. "La nostra è una piccola cittá di provincia - ha detto Dosi nell'introduzione all'incontro - eppure anche noi ci troviamo ad affrontare ogni giorno le nuove sfide che i mutamenti della società impongono. Mi riferisco in particolare all'interazione con nuove realtà giunte da lontano, con sensibilità ed esigenze diverse dalle nostre, in un quadro sempre più complesso alla base del quale è necessaria una convivenza rispettosa della dignità e delle libertà dell'essere umano. Anche quest'anno grazie al Festival del diritto la nostra piccola realtà diventa dunque uno spaccato di mondo che offre possibilità di confronto e crescita su temi di grande attualità".

Un tema talmente attuale da risultare quasi abusato, come sottolinea lo stesso Rodotà in un videomessaggio proiettato subito dopo l'intervento di Dosi: "Si tratta di un termine dalle mille sfaccettature - ha detto Rodotà - molto discusso di questi tempi. Eppure, al di là della questione dignità come riconoscimento di diritti, io credo che questa non possa essere paternalisticamente "dettata" da altri, ma debba essere costruita dall'uomo stesso, messo dalla società in condizioni di farlo. Bisogna quindi far sì che certe possibilità (un lavoro, una casa, una famiglia) siano garantite, poi sarà l'uomo stesso a trovare un propria libertà è identità".

Concetti, quelli di dignità, diritti, identità e libertà, strettamente interconnessi anche per Giuseppe Laterza, e che: "pongono tutta una serie di domande alle quali il programma variegato di questa manifestazione cerca di dare una risposta - ha spiegato. "Dignità e diritti tuttavia non si possono realizzare indipendentemente dagli altri. È quindi un problema che riguarda tutti noi, ed è in questo senso che difendere i diritti delle minoranze significa difendere anche la nostra dignità di esseri umani". Il presidente della Repubblica Mattarella ha inviato per l'occasione un messaggio letto alla platea dalla studentessa Marica Rangognini: "La dignità è irrinunciabile e deve essere pienamente tutelata anche negli ambienti e nei contesti estremi, come il carcere,  ove è limitata la libertà personale - scrive Mattarella - Infatti,  come è stato efficacemente osservato,  la dignità non si acquista per meriti e non si perde per demeriti.  Essa si lega indissolubilmente ai doveri di solidarietà, imponendo di non dimenticare gli esclusi e di favorirne il reinserimento nella società.  Riconoscere il valore della dignità umana costituisce il presupposto per la piena affermazione dei principi solidaristici che siamo tutti chiamati ad affermare nella società:  oggi ancora di più di fronte al dolore e alla sofferenza di tanti nostri concittadini colpiti dal sisma che ha sconvolto l’Italia centrale. Istituzioni e società possono e devono agire insieme, cercando di realizzare quel  bene comune così chiaramente avvertito da quanti pagano il prezzo più alto delle conseguenze del  terremoto". 

Prima della relazione del filosofo Tullio Gregory ("L'ambigua dignità dell'uomo moderno") che ha concluso la mattinata ai Teatini, un intervento a sorpresa dell'artista piacentino Alberto Esse, salito sul palco per ribadire la sua proposta di dedicare quest'edizione del festival alla memoria di Abd El Salam, l'operaio egiziano morto nei giorni scorsi durante una manifestazione sindacale: "Ho fatto questa proposta nei giorni scorsi ma non è stata accolta. Eppure questo operaio piacentino stava appunto lottando per la dignità e i diritti suoi, dei suoi compagni e di tutti noi".

L'INTERVENTO INTEGRALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

Desidero rivolgere il mio più cordiale saluto agli organizzatori, ai relatori e a tutti i partecipanti alla nona edizione del  Festival del Diritto. Il centro della vostra riflessione,  quest’anno,  è la dignità, fondamento antropologico e culturale dello stato costituzionale,  democratrico,  sociale.  Il tema scelto è quanto mai importante,  perché riassume il senso e il significato dei diritti fondamentali dell’uomo,  e al tempo stesso indica il fine a cui va orientata l’azione dei pubblici poteri. Lo stato esiste per la persona, e non viceversa. L’inviolabilità della dignità umana e la pari dignità sociale - affermate nella nostra come in altre costituzioni del secondo dopoguerra,  e nella carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea  –  riflettono la rinascita del diritto attorno alla centralità della persona umana e, per questo,  esprimono la negazione di ogni forma di totalitarismo e di sopraffazione.  Le vicende della storia hanno  favorito una convergenza  di  diverse culture attorno al principio umanistico,  in base al quale la donna e l’uomo non possono mai essere considerati come mezzi ma soltanto come fine. Questa convergenza ci interpella ancora in modo esigente di fronte alle sfide del tempo nuovo. La dignità è parte e condizione di uno sviluppo integrale della personalità: negarlo è disconoscere la dimensione dell’umano.  Ciò non può essere tollerato perché pregiudicherebbe la convivenza civile, e non soltanto il diritto di singoli. Difendere e accrescere la dignità dell’uomo è una sfida di dimensioni planetarie, ed è un’opera essenziale di giustizia sociale e di pace. La dignità è irrinunciabile e deve essere pienamente tutelata anche negli ambienti e nei  contesti estremi, come il carcere,  ove è limitata la libertà personale.  Infatti,  come è stato efficacemente osservato,  la dignità non si acquista per meriti e non si perde per demeriti.  Essa si lega indissolubilmente ai doveri di solidarietà,  imponendo di non dimenticare gli esclusi e di favorirne il reinserimento nella società. Riconoscere il valore della dignità umana costituisce il presupposto per la piena affermazione dei principi solidaristici che siamo tutti chiamati ad affermare nella società:  oggi ancora di più di fronte al dolore e alla sofferenza di tanti nostri concittadini colpiti dal sisma che ha sconvolto l’Italia centrale. Istituzioni e società possono e devono agire insieme, cercando di realizzare quel  bene comune così chiaramente avvertito da quanti pagano il prezzo più alto delle conseguenze del  terremoto. In un’epoca di migrazioni globali,  si deve poi assicurare il rispetto della dignità umana nell’accoglienza a chi fugge dalla guerra, dalla miseria e dalla malattia, fornendo risposte inclusive alle sfide inedite di una società complessa e multiculturale. Non  può  comunque esservi  effettiva tutela della dignità umana senza sicurezza e senza certezza  del diritto.  Senso di umanità e principio di legalità non possono essere disgiunti. Sono convinto che anche la nona edizione del  Festival del  Diritto – con il suo ricco programma e con un’ampia partecipazione di cittadini – darà un contributo importante alla crescita culturale e di consapevolezza.  Ed è con questo auspicio che rivolgo a tutti i migliori auguri di buon lavoro.

“Dignità quotidiana”, stasera dialogo tra Caselli, Sciarra e Bodei

“Dignità quotidiana”: questo il titolo dell’incontro che nella serata di oggi, venerdì 23 settembre, alle 20.30 nel salone monumentale di Palazzo Gotico, sostituirà il previsto appuntamento con Ilda Boccassini. A dialogare sul tema, a partire da articoli di attualità giornalistica, saranno Gian Carlo Caselli, già procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo, il giudice della Corte Costituzionale Silvana Sciarra e Remo Bodei, professore emerito di Filosofia dell’Università di Pisa e docente alla University of California, in un dibattito moderato dal giornalista Mattia Motta. L’evento sarà trasmesso in streaming sul sito www.festivaldeldiritto.it, sulla pagina facebook della manifestazione e presso il media center allestito in piazza Cavalli. 

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