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Cronaca

Fittavolini (Pendolari): «Vogliamo essere rimborsati»

Il rappresentante dei Pendolari commenta la notizia dell’algoritmo non corretto: «Niente gratuità offerte da Trenitalia, rivogliamo i soldi indietro»

«Alla luce delle notizie apparse in questi giorni a mezzo stampa – fa sapere Ettore Fittavolini dell’associazione Pendolari Piacenza - peraltro confermate da Trenitalia con apposito comunicato, e ribadite da Assoutenti, per le quali apprendiamo che da un decennio i pendolari italiani, e di conseguenza anche quelli piacentini, starebbero pagando, per biglietti ed abbonamenti sovraregionali, ovvero tragitti a cavallo di due regioni, cifre di gran lunga superiori (financo al 33% del costo effettivo) al dovuto, ed il tutto a causa dell’applicazione di un algoritmo errato per il calcolo delle tariffe, chiediamo che ci vengano fornite con estrema sollecitudine informazioni chiare e precise in merito.

In subordine, nel caso in cui venisse acclarato che somme non dovute sono state pagate, ci aspettiamo sin d’ora, nel rapporto corretto di dare ed avere che deve sussistere tra cittadini ed enti pubblici, che ci vengano confermate le modalità con le quali i maggiori esborsi verranno monetariamente rimborsati. Dichiariamo sin d’ora che, poiché gli abbonamenti sono nominativi, e riportano data di emissione e periodo di validità, essi costituiscono valido strumento di verifica, essendo già stati utilizzati, ad esempio, per la riscossione del “ bonus “ sotto forma di abbonamento mensile gratuito, della titolarità al rimborso.

Inoltre, per essere chiari sin dall’inizio, confermiamo che non accetteremo di avere ristoro dei maggior costi tramite gratuità ferroviarie di vario genere, che avrebbero la valenza della nullità per tutti i pendolari che, ad esempio, avessero smesso di viaggiare e per i quali tale procedura sarebbe inutile».

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