Il suo casco. Quel casco che aveva indosso, ma che non l'ha salvato da un destino inspiegabile, crudele. La passione per le moto, l'amato Gilera blu, l'amore per Vale Rossi, l'idolo di sempre. E l'affetto dei tanti amici del bar Odeon, sulla via Emilia, compagni di mille avventure, mille viaggi, mille storie. Luigi non c'è più. Ma c'è uno striscione, scritto con dolore, che lo ricorda: "Gigio con noi sempre". E sopra il suo casco.

LASCIA IL PADRE MARIO E LA MAMMA CHANTAL - In tantissimi questo pomeriggio hanno salutato per l'ultima volta Luigi Bosi, 22 anni, il giovane che, l'altro giorno, in un tragico schianto contro un palo della luce sullo Stradone Farnese, ha perso la vita. Luigi lascia il padre Mario, la mamma Chantal e la sorella Elena. Viveva in via Marzabotto con la famiglia, lavorava all'Arco Gas e si occupava di saldature.

UNA VITA PER LA MOTO - Gli amici, per "Gigio", erano tutto. Loro sono stretti alla famiglia, in prima fila, mentre don Maurizio Noberini, parroco di Santa Franca ha il difficile compito di portare conforto, anche se oggi le parole sembrano vuote, spoglie, troppo leggere. Si sentono singhiozzi sommessi, i ragazzi si abbracciano cercando di consolarsi. Amava le motociclette, Luigi: stava lavorando sodo per comprarsene una, una supersportiva, come quella di Vale. Nel frattempo, c'era il suo Runner, gli amici del bar Odeon, le speranze, il futuro tutto da sventagliare di una giovane vita 22enne. Ma per questo, stavolta, non c'è stato spazio. Ora ci sono solo lacrime. E dolore.