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Cronaca

Gara concessione Centropadane, Legambiente: «Un anno di silenzio sconcertante»

Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia: «Il ministro Maurizio Lupi faccia chiarezza. Investimenti inutili per tener lontano aziende efficienti»

«Lunedì 6 agosto dello scorso anno sono state aperte, a Roma, nella sede  dall’Anas, le buste delle offerte per la gara d’affidamento della concessione dell’autostrada A21 (Brescia-Piacenza). Sono state cinque le aziende, due straniere e tre italiane, che hanno depositato le loro offerte ed ancora non si sa niente sull’esito della gara. Questo silenzio è sconcertante, il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi faccia chiarezza».  Lo afferma, in una nota ufficiale, Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia

«La base d’asta per il cambio di mano - afferma Ballotta - era complessivamente di 683 milioni di euro. Il totale derivava dall’accollo degli investimenti da completare e da manutenzioni straordinarie per di 423 milioni di euro,  da 260 milioni di indennizzo da riconoscere ad concessionario uscente (ovvero Centropadane) e da 60 milioni di manutenzione straordinaria. Il management di Centropadane, in previsione della scadenza della concessione, ha tentato, e sembra esservi riuscito, allargando i piani di intervento a dismisura per tenere alla larga eventuali subentranti. Infatti i partecipanti alla gara si son trovati di fronte enormi investimenti richiesti in aree a scarso traffico che difficilmente rientreranno (quali ad esempio la realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova, il terzo ponte sul Po ed il completamento della bretella Ospedaletto-Montichiari).»

«Tutte opere discutibili sia dal punto di vista trasportistico che da quello ambientale, che neppure con un pedaggio/salasso  riuscirebbe a far rientrare gli altissimi costi d’investimento. Un flop si può già contare: si tratta della bretella Montichiari- Ospedaletto (doppione della tangenziale sud di Brescia appena allargata) che con una capacità di 80mila veicoli al giorno realizza un traffico di soli 5 mila veicoli al giorno. Che la gestione della A21 resti in mano all’attuale management lo dimostra il fatto che i ricchi contratti biennali di manutenzione sarebbero da tempo stati rinnovati da Centropadane. Come l’autostrada Serravalle anche la Centropadane sembra invendibile. Possibile che delle vere e proprie “galline dalle uova d’oro” come le autostrade che in questi anni hanno macinato extraprofitti ai danni dei consumatori  siano invendibili? Le proprietà pubbliche in questa fase di crisi anziché tagliare i servizi ai cittadini dovrebbero vendere i loro ricchi asset mentre  preferiscono  una gestione opaca fatta solo per il consenso politico ed un devastante consumo di suolo riducendo le poche aree agricole che restano sui nostri territori».
 

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