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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porta Galera / Via Abbondanza

Arrestato per estorsione il padre delle gemelline che dormivano in auto

Clamoroso sviluppo circa la vicenda che aveva commosso tutti ed era anche finita su Canale 5. L'uomo, pluripregiudicato, spacciandosi come carabiniere insieme ad altri due complici, avrebbe derubato almeno cinque persone

Ve la ricordate la vicenda strappalacrime da libro Cuore di quel padre di famiglia senza casa e senza lavoro che era costretto a dormire in auto con le gemelline di pochi mesi e con la moglie? Quello che è stato anche in televisione da Barbara D'Urso su Canale 5. Ecco sì, proprio lui, Stefano Morellato, 38 anni. Quello che ha fatto piangere mezza Italia raccontando la sua storia straziante. Quello che, però, sotto la culla delle gemelline aveva nascosto una pistola, finta. Oggi, 11 settembre, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Piacenza. Con lui sono finiti in carcere anche due complici, due piacentini R.O. di 29 e P.C. di 42, residenti rispettivamente a Rottofreno e Fiorenzuola.

IL VIDEO DELL'ARRESTO

I tre sono accusati di furto, estorsione, sostituzione di persona e uso di distintivi falsificati. Il sostituto procuratore Emilio Pisante, che ha elogiato le indagini dei militari della stazione di Piacenza principale e del Nucleo Radiomobile, ha chiesto la custodia cautelare e il gip Giuseppe Bersani l’ha concessa. Entro cinque giorni i tre, assistiti dagli avvocati Francesco Monica, Antonino Rossi e Massimo Saltarelli, saranno interrogati dal giudice per la convalida dell’arresto. Cinque gli episodi contestati al terzetto, commessi insieme ad altri due complici, proprio in questi ultimi giorni di passaggio a Piacenza. Spacciandosi come carabinieri infatti, con tanto di lampeggiante finto e paletta, fermavano le auto dei passanti o le lucciole sulla Caorsana e, puntando le pistole - due armi giocattolo, senza tappo rosso, replica delle Beretta 92 FS, uguali a quelle in dotazione alle Forze dell’ordine - si facevano consegnare i soldi per evitare fantomatiche sanzioni. I tre utilizzavano la stessa auto - una Fiat Palio bianca - sulla quale era stato trovato a dormire poco tempo fa dai servizi sociali di Piacenza. I tre si erano conosciuti per caso e si erano messi insieme.

Finti carabinieri rapinavano lucciole e passanti. Arrestati ©ilPiacenza

IL VIDEO DELL'INTERVISTA DI BARBARA D'URSO AL PAPA' DELLE GEMELLINE A POMERIGGIO 5 (DAL MINUTO 8.22)

A capo della gang c’era il calabrese 38enne. D’altra parte, era quello che aveva il curriculum più “ricco”: pagine di precedenti penali per reati contro il patrimonio e anche una violenza sessuale. I piacentini erano i gregari. I carabinieri cominciano le indagini da una denuncia per un furto avvenuto in una casa di Rottofreno il primo settembre. Il proprietario dell’abitazione, derubato del televisore e di altri elettrodomestici per 3mila euro, racconta ai carabinieri anche di un fatto accaduto un paio di giorni dopo: fermato da auna pattuglia di carabinieri era stato minacciato di sanzioni per non meglio specificati reati. Se, però, avesse pagato la vicenda si sarebbe chiusa subito. L’uomo si accorge che qualcosa non va, ma decide di pagare. In auto con il terzetto si reca a un bancomat e ritira 400 euro. Una tecnica che si ripeterà. Due ragazzi, appartati nella zona dei Dossi di Roncaglia, vengono fermati. Stesso copione. Se pagano eviteranno una denuncia. I giovani, però, si accorgono di alcune stranezze e la ragazza dice di voler telefonare ai carabinieri. I tre allora se vanno: tutto a posto, era solo un controllo. Un colpo sostanzioso, invece, va a segno con due vittime. I finti carabinieri colgono sul fatto due clienti di prostitute. Per evitare guai, ma soprattutto scandali, i due uomini pagano: uno 500 euro, l’altro 200.

L’indagine è stata illustrata dal comandante della Compagnia di Piacenza, il maggiore Helios Scarpa e dal comandante della stazione Piacenza principale, il luogotenente Roberto Penge. Raccolte le denunce, i carabinieri si sono messi sulle tracce dei tre, arrivando a trovarli in un edificio disabitato (l’ex pastificio militare in viale Abbondanza). All’interno ci sono parte della refurtiva, le due pistole e i falsi distintivi. Le pistole le aveva nascoste nella culla delle gemelline. Importante è stato anche l’uso della vettura, la stessa Fiat Palio su cui dormiva con la famiglia. Inoltre, tutte le vittime li hanno riconosciuti.  Fatto sta che l'uomo si è guadagnato addirittura l'apparizione nel programma pomeridiano della D'Urso, facendo commuovere mezza Italia mentre raccontava la sua storia strappalacrime. Mentre lui appariva sul piccolo schermo, i carabinieri avevano raccolto le querele di alcuni piacentini che erano stati fermati da dei finti carabinieri in mezzo alla strada, e che avevano riconosciuto nel padre di famiglia uno dei tre banditi. Tanto è bastato per ottenere le ordinanze di custodia cautelare in carcere.

 

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