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Cronaca

Morte Casella, nuovi esami affidati all'Istituto zooprofilattico

Nuovi accertamenti sono stati disposti dalla procura all'interno dell'inchiesta sulla morte di Gianna Casella: ad analizzare i mitili sarà anche l'Istituto zooprofilattico piacentino

Nuovi accertamenti sono stati disposti dalla procura all’interno dell’inchiesta sulla morte di Gianna Casella, la cantante piacentina morta per una probabile tossinfezione alimentare, due giorni dopo aver mangiato in un ristorante orientale (posto sotto sequestro e con tre titolari indagati). Ad analizzare i mitili (cozze e frutti di mare) sarà anche l’Istituto zooprofilattico piacentino.

MORTE DI GIANNA CASELLA: TUTTA LA VICENDA

Dopo l’autopsia, il sostituto procuratore Emilio Pisante, aveva chiesto anche gli esami tossicologici. A uccidere la donna sarebbe stata una tossina nata dopo che la donna aveva ingerito un batterio, l’Escherichia Coli, presente in numerosi cibi. La procura procede con cautela per accertare le esatte cause della morte e che cosa possa averla provocata. Il batterio, infatti, oltre a trovarsi in molti cibi può scatenare un’infezione letale.

Occorre, però, appurare dove si sia annidato, se tutte le leggi sull’igiene alimentare siano state rispettate. I frutti di mare potrebbero provenire dall’estero. La procura accerterà se durante il viaggio, il cibo sia stato compromesso, se sia stata interrotta la catena del freddo. Insomma, le variabili in gioco sono tante e gli inquirenti attendo risposte scientifiche.

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