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Cronaca Villanova sull'Arda

Giovanardi in Senato: «La casa di Verdi diventi monumento nazionale»

La proposta a Palazzo Madama del senatore modenese: «Se è monumento nazionale quella di Busseto in cui è nato, lo deve essere anche Villa Sant’Agata a Villanova in cui ha vissuto per 50 anni»

Il senatore di Gal Carlo Giovanardi, durante un dibattito a Palazzo Madama sulla dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza, ha proposto che anche Villa Sant’Agata di Giuseppe Verdi, ottenga lo stesso riconoscimento. «Signor Presidente – si legge nel resoconto stenografico degli interventi al Senato - mi associo alle parole dei colleghi per quanto riguarda l'esigenza di dichiarare monumento nazionale le realtà che sono al centro della storia e della cultura del nostro Paese, così valorizzandole e facendole conoscere. Approfitto anche degli spunti che sono emersi, relativi alla farraginosità di questa procedura e ai dibattiti che abbiamo tenuto recentissimamente su un'altra parte della cultura italiana che riguarda Verdi per segnalare (lo dico anche perché è presente il sottosegretario e vorrei che l'Aula servisse anche a questo, cioè a prendere impegni per il futuro) che esiste in Italia, esattamente a Villanova sull'Arda, la casa in cui Verdi abitò per 50 anni. Verdi è nato a Busseto, dall'altra parte del fiume, ma in realtà ha passato tutta la vita in questa straordinaria villa dove fu anche imprenditore agricolo. Nella villa vivono ancora gli eredi, i Carrara Verdi, ed è a disposizione dei visitatori tutta la storia di Verdi, la stanza della Strepponi, la sua, tutto il patrimonio musicale, il pianoforte, il famoso busto di Gemito che rappresenta Verdi pensoso, il letto di morte, gli autografi del Manzoni e il carteggio tra Manzoni e Verdi. Credo che se c'è un luogo che merita di diventare monumento nazionale sia quella casa dove è condensata la storia di Verdi che vi visse per cinquant'anni. Qualche volta, scherzando, io, che sono emiliano e modenese, dico ai miei amici di Parma che sono stati bravissimi perché effettivamente, e casualmente, Verdi è nato al di là dell'Arda, ma ci è nato e basta. Ho fatto proprio ora una verifica, perché non vorrei sbagliare, e la casa dove è nato è monumento nazionale mentre non lo è la casa dove ha vissuto per cinquant'anni e dove è conservata tutta la documentazione, la storia, perfino il mobilio originale d'epoca acquistato da lui oltre a tutti i suoi scritti agrari, e ricordo che era un grande imprenditore, un grande innovatore anche dal punto di vista dei fondi che gestiva personalmente. Quindi, visto che è presente un rappresentante del Governo, penso che possa prendere un impegno morale per presentare un disegno di legge in merito. Purtroppo, infatti, oggi non è più possibile definire un monumento nazionale se non con una legge specifica. Allora, proprio nel momento in cui c'è il Festival verdiano e ci si ricorda di lui, ritengo che Giuseppe Verdi meriti la possibilità che la casa in cui è vissuto e dove ci sono tutti i suoi cimeli possa diventare monumento nazionale».

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