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Cronaca Calendasco

Giovanni, 25 anni: «Grazie agli amici e alla fede in Dio combatto la malattia»

Giovanni Amerio è un ragazzo piacentino di 25 anni che da tre anni sta combattendo contro il linfoma di Hodgkin. Ha trovato un'intera squadra di "supporters" che tifano e giocano per la sua guarigione. Sono i giocatori del Calendasco che, dopo aver ascoltato la sua testimonianza di fede, hanno deciso di sottoporsi tutti in ospedale a Piacenza al test per la compatibilità da donatore di midollo osseo

Giovanni Amerio è un ragazzo piacentino di 25 anni che, da tre anni, sta combattendo contro una malattia: il linfoma di Hodgkin. Sta combattendo grazie all’amore dei tanti amici che ha attorno, e al suo percorso di fede nelle Comunità Neocatecumenali della parrocchia della Santissima Trinità di Piacenza. La solidarietà nei suoi confronti però è andata anche oltre i confini del quartiere di viale Dante. Infatti Giovanni ha trovato un’intera squadra di “supporters" che tifano e giocano per la sua guarigione. Sono i giocatori del Calendasco che, dopo aver ascoltato la sua testimonianza - nello spogliatoio ha spiegato come sta trovando, grazie alla fede, la forza di combattere e vincere la malattia - hanno deciso di sottoporsi tutti, in ospedale a Piacenza, al test per la compatibilità da donatore di midollo osseo. 

«Dopo un primo trapianto autologo, cioè con le mie staminali - spiega Giovanni - la malattia era regredita, ma poi c’è stata una ricaduta. A prescindere dal trovare o meno, in questo caso, un donatore compatibile con me, il gesto di questi ragazzi è molto importante perché il loro profilo rimane in un database globale a disposizione di altri ammalati, in ogni parte del mondo, che potrebbero avere bisogno di un donatore di midollo».

Domenica pomeriggio, per sostenere Giovanni, è stata anche organizzata una giornata in suo onore: prima, nella parrocchia di Calendasco, con la messa presieduta, al mattino, dal parroco don Massimo Cassola. Poi, dopo il pranzo tutti insieme in oratorio, la sfida sul campo comunale tra l’Us Calendasco e gli amici della parrocchia di Giovanni. La partita è terminata 4-2, mentre il ricavato è stato devoluto in beneficenza. Prima del fischio iniziale però i giocatori hanno mostrato un lungo striscione che abbracciava idealmente entrambe le squadre: «Ragazzi, prendete in mano la vostra vita e fatene un autentico capolavoro».
 

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