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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Gli avvocati in sciopero: «Misure di contrasto non adeguate»

Emergenza virus, dal 6 al 20 marzo. Le toghe chiedono in tutta Italia la sospensione dei termini - non solo nelle zone rosse - e una decisione unica, ma finora il ministero della Giustizia non ha risposto

Gli avvocati chiedono una maggiore tutela contro l’emergenza Covid19 e ritengono che le misure adottate siano «assolutamente non adeguate a ridurre ragionevolmente il rischio di contagio in relazione alle specifiche modalità di interazione che connotano le attività giudiziarie». Per questo le toghe scendono in sciopero, in tutta Italia, e si asterranno da tutte le attività giudiziarie dal 6 al 20 marzo (salvo le udienze con persone private della libertà personale).

cartello procura virus-2Lo ha stabilito l’Organismo congressuale forense (Ocf, organo di vertice di rappresentanza politica dell'Avvocatura italiana). Giovanni Giuffrida, presidente dell’Ordine degli avvocati, è uno dei membri regionali dell’Ocf, teme che in particolare a Piacenza il rischio di contagio sia molto alto - almeno 5 gli avvocati risultati positivi al Coronavirus - e che la sospensione dei termini debba essere attuata anche nelle zone gialle e non solo in quelle rosse. Già oggi, quando un’udienza viene rinviata dal giudice - tutti i processi sono sospesi, tranne quelli dove c’è la presenza di un detenuto - in aula c’è un consigliere dell’Ordine che registra i rinvii e li comunica poi ai colleghi. «A Piacenza - afferma Giuffrida - ad esempio i termini non sono sospesi, ma l’accesso a Tribunale e Procura è interdetto al pubblico per le pratiche normali mentre si smaltiscono solo i provvedimenti di urgenza».

Il documento dell’Ocf nazionale sottolinea come negli «uffici giudiziari è inoltre molto arduo, se non impossibile, effettuare i dovuti controlli preventivi circa gli ambiti di rispettiva provenienza delle persone» e che lo stato degli edifici «la loro inadeguatezza strutturale e la loro dislocazione, non consentono un pur minimo controllo igienico-sanitario». Secondo Giuffrida sono positivi i provvedimenti presi a Piacenza. Purtroppo, a Milano sono stati contagiati anche alcuni magistrati e diversi avvocati. La richiesta è quella di una decisione univoca e non lasciata alla discrezione dei singoli Uffici, come è già stato segnalato al ministro della Giustizia anche se «tali richieste sono rimaste tutte prive di alcun riscontro». Una situazione che determina l’ipotesi di “gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.


 

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