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Cronaca

«Ha minacciato il mio compagno con pugnale», a processo l'ex

E' accusato di aver minacciato l’attuale compagno dell'ex fidanzata con un pugnale e per questo è finito sul banco degli imputati ma per la difesa le tempistiche non sono corrette e alcune dichiarazioni non coincidono, chiesto e ottenuto un confronto

E' accusato di aver minacciato l'attuale compagno dell'ex fidanzata con un pugnale e per questo è finito sul banco degli imputati difeso dagli avvocati Luigi Salice e Romina Cattivelli. Nell'udienza del 20 dicembre davanti al giudice Camilla Milani (pm Monica Bubba) ha parlato la donna che ha raccontato come teste quanto accaduto nell'agosto del 2018 in Valdarda. Ha spiegato di aver interrotto la relazione con l'imputato e che stava iniziando a frequentare la vittima come amico (in aula con l'avvocato Giandanese Nigra), i due si trovavano in casa di lei quando l'ex compagno si sarebbe presentato e avrebbe preso un pugnale (che lui stesso aveva sistemato sopra un camino) con il quale avrebbe minacciato l'amico della sua ex puntandoglielo alla gola per poi andarsene dopo alcune minacce.  Dopo essersi ripresa dallo spavento aveva chiamato i carabinieri. Alla base del gesto ci sarebbe una gelosia dell'ex che una volta entrato in casa quella mattina aveva visto un altro uomo dove lui aveva abitato fino a poco tempo prima. Ed è sulla tempistica circa il tipo di relazione che gli avvocati della difesa hanno incalzato la donna chiedendole se fosse certa di quanto dichiarato all'epoca dei fatti, inoltre hanno chiesto e ottenuto anche un confronto con uno dei carabinieri che fece l'intervento all'epoca. Secondo la difesa la donna in aula ha fornito una versione che non collimerebbe con quanto detto in quell'occasione, ossia che non ci sarebbe stata nessuna minaccia, lei per contro ha dichiarato di non aver denunciato per paura, cosa che invece aveva poi fatto la vittima, ossia il suo attuale compagno.  Questo è uno dei vari procedimenti che vedono protagonisti i due uomini che da diverso tempo si querelano a vicenda per episodi uniti dal filo rosso della gelosia e vecchi rancori e che farebbero capo alle relazioni che hanno e hanno avuto con la donna nel tempo. Nelle scorse udienze aveva anche testimoniato il carabiniere che fece l'intervento il quale aveva raccontato che al momento del loro arrivo il pugnale (che si trovava in origine sopra un camino) non ci fosse e che la piacentina avesse negato le minacce. 

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