Hascisc imbevuta nell'eroina, l'Arma: «Consumatori già a 13 anni. La situazione è drammatica»
«Ci stiamo giocando un'intera generazione, l'eroina è tornata prepotentemente a Piacenza e noi tutti abbiamo il dovere di contrastare in ogni modo questo fenomeno». Il comandante provinciale dei carabinieri lancia l'allarme: consumatori sempre più giovani
«Ci stiamo giocando un'intera generazione, l'eroina è tornata prepotentemente nelle nostre strade e noi tutti abbiamo il dovere di contrastare in ogni modo questo fenomeno». A lanciare l'allarme nella mattinata del 14 aprile il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, il colonello Corrado Scattarettico che ha riunito i giornalisti per diffondere un appello. «Da gennaio i miei carabinieri hanno sequestrato in città e provincia un chilo di droga, tra cocaina, marijuana, hascisc ed eroina. E ci siamo accorti che l'età dei consumatori abituali di stupefacenti si è abbassata vertiginosamente: già a 13 anni tanti ragazzini, di ogni fascia sociale, acquistano e fanno uso di stupefacenti quotidinamente» dichiara. Decine infatti, i giovanissimi che sono stati segnalati come assuntori alla Prefettura, negli ultimi mesi. «La situazione nel nostro territorio è sempre più drammatica ed è socialmente più grave dell'allarme provocato dai reati predatori». Continua il comandante. Negli ultimi tempi è venuto alla luce un nuovo fenomeno, ancora in parte molto sottovalutato: hascisc imbevuta nell'eroina, prima di essere fumata: «Non sappiamo ancora se è una richiesta fatta dai clienti o se invece si tratta di un modo subdolo degli spacciatori per ingenerare, nei giovanissmi, una dipendenza molto più rapida e potenzialmente molto più pericolosa», fanno sapere dal comando provinciale di via Beverora. «Se le generazioni più grandi e gli adulti hanno sviluppato negli anni una sorta di consapevolezza nei confronti dell'eroina: abbiamo visto tutti gli effetti di questa droga negli anni Ottanta, quando le persone morivano come mosche, anche per strada, i giovani di oggi, forse non hanno una percezione chiara e reale di quanto questo tipo di droga possa risultare fatale anche solo se assunta una volta. Per questo motivo le famiglie, gli insegnanti, e tutti coloro che hanno a che fare con i più giovani hanno il dovere di vigilare, di parlare con loro, di ascoltarli per non farli cadere in un tunnel dal quale è difficile uscire indenni. Noi, dal canto nostro, non smetteremo mai, di mettere in campo tutte le energie possibili per cercare di arginare questo grave fenomeno». Conclude.