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Cronaca

«Ho bevuto a casa dopo aver fatto l'incidente». Guida in stato di ebbrezza, 30enne assolto

Il giudice Ivan Borasi ha assolto un imprenditore 30enne dal reato di guida in stato di ebbrezza perché “il fatto non sussiste”. L’uomo, nel settembre di due anni fa, è stato vittima di una sfortunata serie di eventi

Vitivinicoltore accusato di guida in stato di ebbrezza. Potrebbe sembrare un’equazione scontata, ma quello che è emerso in Tribunale ribalta ogni tesi e ancora una volta conferma il detto che “l’apparenza inganna”.

Il giudice Ivan Borasi ha assolto un imprenditore 30enne dal reato di guida in stato di ebbrezza perché “il fatto non sussiste”. L’uomo, nel settembre di due anni fa, è stato vittima di una sfortunata serie di eventi.

Uscito di casa verso le 23, l’imprenditore ha raggiunto alcuni amici a Piacenza, senza bere un goccio. Verso le quattro torna a casa e, lungo la via Emilia, ha un colpo di sonno e va a sbattere con l’auto contro una vettura parcheggiata. Sbatte il capo contro il parabrezza e si taglia. Nonostante tutto, lascia un biglietto con la targa della propria auto su quella danneggiata. Poi va a casa (abita in un paese della provincia) e chiama i genitori che abitano in un altro paese. Gli abiti sono sporchi di sangue. Il giovane li toglie, si ripulisce e beve un alcolico dopo tante emozioni.

dameli-2Verso le 5 arrivano i carabinieri. Suonano, ma lui non apre: non sente, perché al piano superiore. I militari riescono a entrare quando arrivano i genitori. I carabinieri gli contestano la guida in stato di ebbrezza e lo denunciano. Alle 7 viene condotto in ospedale per l’esame del sangue che registra 1,20 grammi per litro. Il medico, però, nel certificato annota che tutti gli altri parametri sono nella norma e che il 30enne è vigile e non mostra alcuno dei tratti dello stato di ebbrezza.

Il 3 giugno il pm Giulio Massara ha chiesto la condanna a 9 mesi di reclusione. Il difensore del 30enne, l’avvocato Matteo Dameli, però chiede l’assoluzione. «Nessuno lo ha visto all guida ubriaco - sostiene il legale - e l’accertamento ematico è stato svolto dopo tre ore, quando lui era a casa. Non c’è la prova che fosse alla guida ubriaco e la contestazione gli è stata fatta in casa». Una tesi condivisa dal giudice che ha pronunciato la sentenza di assoluzione.

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