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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

I Centri diurni comunali "adottano" le piantine coltivate dalla sezione carceraria dell’istituto Marcora

In ambito del progetto “Ortoinsieme” studenti e insegnanti collaborano insieme a persone con disabilità ed educatori. Sessanta vasi di Acquilegia, coltivati dai detenuti del carcere di Novate, verranno collocati all'ingresso del complesso Ca' Torricelle

E’ stato sancito in questi giorni, l’ideale gemellaggio tra gli studenti della sezione interna alla casa circondariale dell’Istituto professionale Marcora e i Centri socio-riabilitativi comunali La Girandola, Faro Rosso e la residenza Rtp di Cà Torricelle. 

Una delegazione di ospiti delle tre strutture ha infatti ricevuto dall’insegnante Orietta Zanrei una sessantina tra vasi e vasetti – coltivati dai detenuti nella serra del carcere delle Novate – di Aquilegia, pianta perenne che, a scopo ornamentale, verrà messa a dimora nelle aiuole collocate all’ingresso del complesso di Cà Torricelle. 

L’iniziativa rientra nelle attività del progetto “Ortonsieme”, ideato e curato con l’associazione Afagis, e come spiega l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini «ha lo scopo di rendere visibili realtà diverse fra loro, ma entrambe espressione di valori da condividere. La relazione tra studenti e docenti da una parte, tra persone con disabilità ed educatori dall’altra, ha infatti la capacità e la forza intrinseca di far affiorare le ricchezze individuali di cui ciascuno di noi è portatore».

«Si tratta – prosegue l’assessore – di una collaborazione di grande impatto simbolico, che per tutte le realtà coinvolte è l’emblema di un desiderio che viene accolto: per le persone private della propria libertà, la possibilità di far uscire, in qualche modo, un po’ di sé, e per le persone con disabilità la presa in carico e la responsabilità della cura di questi fiori». 

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