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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Villanova sull'Arda

I comitati per la sanità interrogano l'Ausl

Il Coordinamento Comitati pone otto domande pubbliche ai vertici dell’Ausl di Piacenza

«In questi mesi abbiamo sentito affermazioni importanti sia da parte della presidente della Regione Emilia Romagna che dei vertici dell'Ausl piacentina: "Noi non chiuderemo nessun ospedale piacentino"; "Nessun depotenziamento di Castello"; "Non saranno tagliati i posti letto, Fiorenzuola avrà tutti i 148 posti di oggi"; "Del parco non mi interessa"; "Centro federale CIP";  "Noi stiamo dalla parte dei malati". Parole importanti, -  sottolinea Bruno Galvani, presidente Fondazione Anmil e portavoce del Coordinamento comitati piacentini nati in difesa della sanità pubblica -  che noi rispettiamo, come rispettiamo i ruoli istituzionali che queste persone rappresentano. Ma se andiamo ad analizzare i fatti,  vediamo che, malgrado la Regione  avrà addirittura 64 milioni in più per il 2017 portando il suo budget per la sanità a superare gli 8 miliardi, Villanova chiuderà (forse agli occhi del presidente Bonaccini questo non è mai stato un ospedale piacentino?!)  e voleranno via (fino a prova contraria) ben  40 posti letti sul Levante. Inoltre, l'ospedale di Castel san Giovanni pare evidente che verrà ridimensionato.

A questo punto, confidando nella loro considerazione e pazienza, crediamo che le domande ai vertici Ausl debbano essere:

1) ad oggi vi è qualcosa di scritto tra Regione/Ausl Piacenza/CIP sul futuro di Villanova?  

2) come giudicate queste parole del prof. Andreoli sul possibile spostamento dell'Unità spinale: “Ne deriva che lo stato d'animo, l'umore è un "mezzo terapeutico". Se dunque l'ambiente fisico agisce sulle emozione e i sentimenti in senso positivo , esso ha il significato di terapia e di danno nel caso di un ambiente che manchi di questo potere. Lei sa che in una persona depressa l'indice di guarigione da un disturbo è significativamente più basso rispetto a chi mostri speranza è umore positivo. Se dunque quel parco incide sull'affettività è una realtà terapeutica e eliminarlo significa fare un'azione contraria allo scopo di un luogo di cura. E diventa paradossale che venga tolto da chi si occupa di organizzazione ospedaliera”. 

3) se l'Unità Spinale di Villanova, appena usciranno le nuove linee guida di accreditamento, dovrà essere dichiarata inadeguata e chiudere, possiamo sospettare che già oggi non dia le migliori garanzie ai ricoverati? O sarà dal giorno dell'approvazione di un "pezzo di carta" per quanto importate a definirne l'immediato reale profilo sanitario?

4) E' vero o no che si perdono decine di posti letto nel Distretto Levante? 

5) Se si, a quanto ammonta il taglio finanziario con una operazione di questo tipo? 

6) Se si, la sanità della Val d'Arda (nel suo insieme) viene ridimensionata o no? 

7) per l'ospedale di Castel San Giovanni, il prevedere un pronto soccorso frequentato dai casi meno gravi, togliendo le acuzie chirurgiche e portando la chirurgia programmata a 7/5 gg, il temere che in pochi anni si ridimensionerà automaticamente, è una paura reale o inesistente?

8) Il futuro della sanità pubblica italiana e soprattutto la salute degli italiani (nessuno escluso), secondo voi che non legiferate ma ne avete la gestione ed anche la visione, potrebbe essere a rischio nel giro di qualche anno, oppure i cittadini possono stare tranquilli?

Anticipatamente li ringraziamo per le chiare risposte che a breve sicuramente ci daranno e che faranno finalmente chiarezza su quello che realmente sta succedendo nel piano di riordino della rete ospedaliera locale. Questa loro cortesia e sincerità, inoltre,  aumenterà la stima che già riponiamo in loro».

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