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Cronaca

I dati del Covid-19: si scrive 6402, ma si legge 7211

Il nostro report periodico con l’evoluzione dell’epidemia degli ultimi sette giorni

Il titolo fa riferimento al numero delle “Persone in isolamento a casa”, per il quale perdura una differenza tra il valore comunicato dalla nostra Regione 6.402 e che, a distanza di circa trenta minuti, la Protezione Civile nazionale ha detto essere 7.211. Si tratta di una differenza che fluttua da tempo tra le ottocento e le mille unità.

Questo nostro rilievo - come gli abituali lettori già sanno - è stato accolto dall’’Ufficio stampa del Ministero della Salute e dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile; entrambi ci hanno  comunicato di aver avviato un’indagine per verificare con i tecnici informatici i motivi di tale disallineamento; più solerte  la sezione ER salute della Regione Emilia-Romagna per la quale “La discrepanza osservata è da attribuire al numero di persone per le quali non è attualmente noto il regime di ricovero”. In sostanza, sembra di capire, si tratta di pazienti di cui non si conosce il reale stato clinico, ma che nel bollettino nazionale confluiscono nel conteggio “Isolamento domiciliare”.

Rimane la difformità anche nel numero dei decessi da Coronavirus refertati a Piacenza: scriviamo 839 ma si potrebbe leggere 826. Il primo numero nasce da progressivo avuto da ASL il giorno 20 aprile e che, il 25 aprile sommava 839; in quel giorno però il Commissario Venturi indicava 826 vittime. E’ evidente la necessità di uniformare i dati comunicati da ASL, Regione e Protezione civile.

I numeri sui quali è articolata la nostra rubrica non sono un linguaggio e non sono sentimento, ma numeri e grafici aiutano a capire con immediatezza visiva l’evoluzione degli stessi dati nel tempo. In particolare gli indici e le raffigurazioni grafiche, da noi adottati fin dalla prima decade di marzo, sono un metodo idoneo per seguire l’andamento della pandemia. Comparando situazioni su intervalli di tempo e per aree geografiche omogenee, rendono poco significative le eventuali discordanze e le oscillazioni numeriche influenzate da più variabili sulla raccolta dei dati.

A proposito degli indici da noi utilizzati ricordiamo che letalità e mortalità non sono sinonimi:

- Il Tasso di letalità, è il rapporto tra morti per una malattia e il numero totale di soggetti affetti dalla stessa malattia.

- Il Tasso di mortalità, è il rapporto tra il numero di morti sul totale della popolazione media presente nello stesso periodo di osservazione (e non sul numero di malati).

Entrambi i rapporti vengono moltiplicati per una costante pari a cento (per ottenere la percentuale) o altre potenze di 10 (per ottenere le parti per mille, centomila ecc...). La distinzione tra tasso di letalità e tasso di mortalità è dunque sostanziale.

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ALCUNE EVIDENZE SULL’ANDAMENTO DEGLI ULTIMI SETTE GIORNI

Tabelle e grafici R. Passerini- G. Pagani

PIACENZA continua la sostanziale controtendenza rispetto i segni di un’epidemia in decrescita a livello di territorio nazionale. Lo evidenziano gli indici della tabella, la progressione dei contagi e le medie giorno dei 66 contagi e dei 7 decessi. L’indice di letalità è in lieve discesa ma rimane su livelli molto elevati.

Analizzando i dati del giorno 29 aprile, il commissario regionale Sergio Venturi ha giudicato alti i numeri dei contagi di Piacenza e Bologna, ma – ha proseguito - c’è una ragione, a Piacenza si tratta del richiamo di molte persone asintomatiche, per il tampone di conferma della malattia e qualche caso si registra tra gli asintomatici nelle case protette. Fra qualche giorno avremo numeri molto più bassi.

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REGIONE: Costante calo, oltre 400 casi giorno, del numero delle persone in terapie domiciliari o ospedalizzate. In contrazione di 9 unità giorno anche la terapia intensiva. L’incremento delle guarigioni ha superato il numero dei nuovi contagiati di oltre 400 unità. In questa ultima settimana il virus è comunque cresciuto di 250 casi giorno arrivando a quota 25.436 contagiati.

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ITALIA: Il progressivo dei contagi è a quota 205.463. I casi attualmente positivi (in terapia o ricovero domiciliare) sono il 50%, il 36% sono i guariti e il 14% i deceduti. I nuovi casi di contagio sono stati 305/giorno contro i precedenti 385; si è consolidata la prevalenza delle guarigioni sui nuovi contagi Le aree geografiche a maggior indice di diffusione rimangono Cremona, Piacenza, Lodi, Bergamo e Brescia.

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