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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I "Dissidenti": «La Comunità Islamica dice il falso», continua la polemica

«Il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Piacenza in seguito all’esposto denuncia con cui si chiedeva di fare chiarezza sulla gestione dell’Associazione Islamica è ancora pendente, e non è stata richiesta alcuna archiviazione»

«La sentenza citata e richiamata dall’Associazione islamica di via Caorsana non ha alcun rapporto e collegamento con il procedimento penale in cui insieme ad altri tre soggetti figuro nelle vesti di imputato in seguito alla denuncia querela proposta dall’Associazione per diffamazione a mezzo stampa. Infatti la parte soccombente nel processo civile citato nell’articolo non è in alcun modo parte e coinvolta nel procedimento penale, la cui prossima udienza è fissata per il prossimo 20 aprile 2020 al fine di sentire i testimoni richiesti dalle parti e per l’esame degli imputati», scrive in una nota Ben Cheikh Said uno dei portavoce del gruppo di coloro che negli anni sono statai definiti i "dissidenti" e che risponde alle affermazioni della Comunità Islamica (Comunità Islamica: «Il giudice respinge la causa dei "dissidenti"»). «E’ altresì opportuno rimarcare il fatto che il Tribunale di Piacenza dovrà verificare se le azioni ed affermazioni degli imputati (fra cui figurano anche due donne che per anni si sono prodigate soprattutto agli inizi a far sì che l’associazione potesse partire e diffondersi fra i diversi cittadini di religione mussulmana presenti nel territorio piacentino), abbiano o meno avuto carattere diffamatorio, alla luce del fatto che proprio l’associazione dopo avere avuto contezza della denuncia subita e del malumore di buona parte degli associati, ha deciso di conferire incarico ad uno Studio di Commercialisti di Milano di riprendere in mano tutti i bilanci (redatti in forma semplificata) al fine di redigerli secondo criteri e canoni maggiormente leggibili e chiari. Nessuna accusa particolare era stata rivolta infatti dagli attuali imputati se non quella di non riuscire a comprendere chiaramente le movimentazioni ed i flussi di denaro in entrata ed uscita: se tutto era così facilmente comprensibile non si comprenderebbe la ragione dell’incarico allo Studio di Commercialisti milanese».  «A prescindere comunque dall’esito del procedimento penale e dalla decisione del Tribunale di Piacenza, allo stato è chiaro che quanto indicato nell’articolo non corrisponde in alcun modo a verità, perché lascia intendere che una situazione processuale civile sia imputabile e riferibile a soggetti che nulla hanno a che fare con la stessa per non aver partecipato al processo stesso. Da ultimo, per amor della verità il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Piacenza in seguito all’esposto denuncia con cui si chiedeva di fare chiarezza sulla gestione dell’Associazione Islamica è ancora pendente, e non è stata richiesta alcuna archiviazione».

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