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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

I profughi smontano le tende, entro sera saranno sistemati in una struttura

Dopo ore di trattativa in comune con il sindaco Dosi e l'intervento del dirigente della questura Michele Rana, di Carlo Pallavicini (Prc) e di Marco Dodi del Pd, pare che si sia arrivati ad una soluzione, anche se temporanea. Entro sera verranno sistemati in una struttura e lì rimarranno alcuni giorni

ORE 16.30 - Dopo l'intervento di Michele Rana, il dirigente della sezione amministrativa e dell'immigrazione della questura di Piacenza a Palazzo Mercanti e diversi colloqui in comune con il sindaco Dosi, Carlo Pallavicini (Prc) e Marco Dodi del Pd, i ragazzi che si erano accampati sotto i portici del municipio hanno smontato le tende: entro sera verranno sistemati in una struttura, ancora da definirsi, e lì rimarranno alcuni giorni.

L'INTERVENTO DEL COMUNE - A seguito della conferenza stampa tenuta questa mattina dal sindaco Paolo Dosi e dall’assessore Giovanna Palladini, si precisa che le persone con il riconoscimento dello status di rifugiato sono soltanto due, e che solo ed esclusivamente per queste  è previsto l’obbligo di accoglienza. L’altro giorno, in occasione dello sgombero del Ferrhotel, sono state identificate complessivamente ventisei persone. La maggior parte di queste non ha nulla a che fare con l'emergenza profughi del Nord Africa, che ha coinvolto in particolare la Libia e la Tunisia, in quanto costoro provengono dal Marocco, Paese non interessato dall'emergenza. Infine, si precisa che, stando agli elenchi ufficiali stilati dal Ministero, sono soltanto dieci le persone tuttora presenti a Piacenza che, a suo tempo, furono collocate, sempre per motivi umanitari, pur non essendo considerati profughi, presso il Ferrhotel dalla Protezione civile durante il periodo di emergenza tra il maggio 2011 e la fine del 2012.

I profughi sotto il comune ©Gatti/IlPiacenza

Situazione profughi. Ancora nessuna soluzione in vista. Da lunedì circa una ventina di stranieri si sono accampati sotto il comune e non hanno intenzione di muoversi fino a che per tutti il comune non trovi un soluzione.  Il sindaco Dosi dal canto suo però risponde che i margini sono molto stretti e che, anche se non era compito dell Amministrazione comunale,  si sta muovendo per cercare una soluzione.

Insieme ai servizi sociali avevano proposto agli stranieri dei colloqui singoli per cercare di individuare per ognuno di loro un percorso di inserimento nella società e nella vita lavorativa. Ma i ragazzi non hanno accettato: «O tutti o nessuno». Il problema però nasce nel momento in cui tra le 26 persone identificate durante lo sgombero del Ferrhotel solo 10 rientrano nelle liste della prefettura e della protezione civile e godono pertanto dello status di profughi con tutto quello che ne consegue. Gli altri si sono aggiunti e non hanno nessun diritto in questo senso. Potrebbero essere inseriti nella rete delle strutture socio assistenziali del comune ma anche quelle sono piene. 

Il sindaco poi precisa che non vorrebbe mai che la situazione da sociale diventasse di ordine pubblico. Tuttavia se i toni continueranno ad essere così accesi, il Comune, se il tavolo per l'ordine e la sicurezza dovesse decidere lo sgombero coatto, non potrà più fare nulla. Dosi invita anche alcuni esponenti del Prc a smorzare i toni e a cercare di collaborare per una soluzione condivisa al posto di un muro contro muro. 

Alle 15 è arrivato a palazzo Mercanti anche Michele Rana, il dirigente della sezione amministrativa e dell'immigrazione della questura di Piacenza. Rana si è trattenuto per un colloquio privato con il sindaco Dosi. Al momento sembra probabuile che questa notte i profughi dormiranno tutti presso i locali della circoscrizione 2.

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