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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

I Rotariani alpini ricordano i caduti piacentini: l’alpino Pietro Cella e il geniere Daniele Paladini

Circolo di distretto, fellowhip del sodalizio di Torino che promuove gli Shelter Box, tende speciali per tenere insieme i nuclei famigliari in occasione di calamità naturali

Sono stati commemorati al Circolo di distretto, due caduti piacentini in missioni all’estero. Anche se la loro scomparsa è avvenuta a 105 anni una dall’altra, i due soldati erano legati dall’aver compiuto fino in fondo con onore il loro dovere. I nomi dei caduti sono il capitano Pietro Cella, morto nella battaglia di Adua nel 1896 (il primo alpino medaglia d’oro al valor militare) e il maresciallo Daniele Paladini, del 2° reggimento Genio pontieri, morto in Afghanistan nel 2007. I rotariani hanno posato una corona di fiori sotto la lapide che ricorda Cella, nel cortile interno del Circolo e osservato un minuto di silenzio in onore dei caduti. Per la nostra città erano presente i Rotary club Valtidone, Valli Nure e Trebbia e Piacenza, rappresentati dall’assistente distrettuale del governatore, Lorenza Dordoni. Presente all’evento, anche il colonnello Rocco Capuano, comandante del 2° Pontieri e presidente del Circolo di distretto.

A ricordarli sono stati i Rotariani alpini – unici nell’universo Rotary a richiamarsi a un corpo militare - che  si sono riuniti per la loro fellowship. Una giornata in nome dell’amicizia e della solidarietà. I rotariani alpini, infatti, hanno presentato anche a Piacenza il progetto Shelter Box, tende attrezzate da fornire alle popolazioni in caso di calamità, come è avvenuto per il recente terremoto in Emilia-Romagna. I futuri service potranno essere dedicati a questo ed è previsto anche che i soci imparino a montare queste tende.

I rotariani alpini, guidati dal loro presidente pro tempore Franco Cravarezza (ex generale di corpo d’armata delle penne nere e già comandante della Regione militare nord) oltre che alla partecipazione all’Adunata erano a Palazzo Morando per il progetto Shelter Box. «Siamo nati nel 2011 a Torina - spiega Cravarezza – e l’obiettivo è quello di stabilire una sinergia fra i valori propri del Rotary e quelli degli alpini. Esiste un protocollo tra l’Associazione alpini (Ana) e il Rotary per l’addestramento al montaggio delle tende e anche per la loro distribuzione».

I Rotariani alpini ricordano i caduti piacentini ©Gis/ilPiacenza

L’idea delle tende è nata da un rotariano della Cornovaglia. Colpito dalla visione di persone che vivevano ammassate, senza dignità né privacy, in tende dopo una calamità ha pensato di riunire i membri di una famiglia sotto una stessa struttura per evitare anche il trauma del distacco. «E così - ha raccontato il vice presidente dei Rotariani alpini, Adriano Gillino – si è pensato a tende da 4 a 12 posti per una famiglia. Gli Shelter hanno al loro interno materassini, una stufa, vettovaglie, un depuratore per l’acqua e un kit per i bambini che può essere scolastico o di giocattoli». Già per il terremoto, nel Modenese, sono stati distribuiti circa 600 Shelter Box in 70 ore. I genere, le tende sono state donate alle famiglie che vivono nelle aziende agricole e che non potevano abbandonare i luoghi perché c’erano animali e campi da curare. Ogni Shelter costa 750 euro ed è contenuto in casse di plastica relativamente piccole del peso di 40 kg, facilmente trasportabili. «Naturalmente – continua Gillino - ogni Shelter Box può essere preparato con attrezzature ad hoc che noi richiediamo in Cornovaglia. Ora vogliamo far conoscere questa opportunità ai soci per i loro service».

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