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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Il 9,3% dei piacentini è stato contagiato dal Covid-19 nel periodo da marzo a luglio»

L’Ausl diffonde i primi risultati dello studio sulla popolazione piacentina effettuato in estate. Dai test sierologici random su 8mila residenti della provincia è emerso che il 9,3% ha contratto il virus

Sono stati finalmente diffusi dall’Ausl di Piacenza i primi dati riguardanti lo studio sulla popolazione in merito alla diffusione del Covid-19. A maggio l’Ausl - su indicazione della Regione Emilia-Romagna - aveva imbastito un importante rilevamento di dati sulla popolazione piacentine. Tramite migliaia di test seriologici, l’azienda voleva analizzare quanto si fosse propagato il contagio nella nostra provincia. Lo studio ha provato a coinvolgere un numero molto elevato di residenti: 90mila sono state le telefonate per contattare i piacentini a sottoporsi al test sierologico (era facoltativo). Lo screening relativo alla provincia di Piacenza si è realizzato dal 12 maggio al 7 agosto. I test sierologici sono stati effettuati capillarmente su tutto il territorio provinciale: nelle Case della salute, nei punti prelievo ospedalieri e utilizzando anche due Cliniche mobili.

Lo studio era rivolto, in particolare, a due gruppi, che sommati portano alla cifra di 21.641 test. Da una parte migliaia di piacentini che avevano avuto a che fare in qualche modo con il virus in quanto contatti stretti di positivi o lavoratori di settori delicati a contatto con il pubblico. Nel secondo gruppo l’Ausl Guido Pedrazzini e Luca Baldino-2contattava invece in modo “randomizzato”. Le scelte statistiche però tenevano conto dell’età, del sesso e della distribuzione nel territorio provinciale delle persone. I dati di questo secondo gruppo sono stati diffusi oggi dal direttore generale Ausl Luca Baldino e dal direttore sanitario Guido Pedrazzini

«Gli 8mila testati del secondo gruppo – ha rilevato Baldino - sono importanti per capire il livello di sieroconversione della popolazione piacentina». Il responso è stato il seguente: il 9,3% degli ottomila piacentini contattati ha contratto il virus prima di luglio (è quando è stato effettuato il test sierologico). «E’ un’indagine statistica molto attendibile, ben superiore ai numeri richiesti dall’Istat. Su cento persone – fa notare Baldino – il 9,3% è stato positivo». Interessanti anche i dati sui questi positivi. 

Di questi, il 35% erano "soggetti a rischio" (su 1833 contattati, il 633 aveva contratto il virus). Per "soggetti a rischio" l'Ausl intende cittadini che avevano avuto contatti con l’Azienda di Piacenza per problematiche correlate al coronavirus come ad esempio:
•conviventi di pazienti positivi
•contatti stretti di pazienti positivi
•persone con sintomatologia soggettiva correlata al Sars-Cov-2 (non contatti stretti di positivi)
•persone con transito/sosta significativa in zona rossa.

Il 22% sono operatori sanitari (224 casi sui 998 interpellati). Tra gli operatori sanitari figurano non solo tutti quelli all'interno di Ausl, ma anche operatori del settore privato.

 Il 7% facevano parte della "popolazione non a rischio" (346 su 4870). «Sicuramente gran parte di queste positività sono state registrate nei mesi di marzo e aprile - ha commentato Baldino - quando il picco di contagi era alto nel territorio».

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