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Cronaca Cheope / Piazzale Genova

«Il Baracchino era abusivo da ben cinque anni»

L'assessore al commercio Giorgia Buscarini precisa la posizione del Comune sulla rimozione del "Baracchino": «La decisione di demolire la struttura non ha nulla a che vedere con il Rue. Ecco le ragioni»

«In merito alle dichiarazioni del signor Marco Bertorelli, relative all’ordinanza di rimozione del chiosco-bar Baracchino di piazzale Genova, di cui è titolare, mi preme chiarire alcuni aspetti fondamentali. Innanzitutto, l’intervento dell’Amministrazione comunale era doveroso proprio per tutelare un luogo storico della città, caro a tutti i piacentini, garantendone la fruzione nel pieno rispetto delle regole». Così l’assessore al Commercio Giorgia Buscarini replica alla presa di posizione del gestore, specificando che «purtroppo, a dispetto delle ripetute sollecitazioni ricevute a riguardo, il signor Bertorelli non ha mai provveduto al rinnovo dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, ricevuta il 29 luglio del 2002 e scaduta il 29 luglio 2011. Ciò significa che ha proseguito la sua attività in modo abusivo per ben cinque anni. A differenza di quanto afferma lui stesso, il provvedimento di demolizione del chiosco, che diverrà esecutivo il 25 ottobre, nulla ha a che vedere con presunti divieti sanciti dal Regolamento urbanistico edilizio. Al contrario, l’articolo 56 del Rue stabilisce che i manufatti esistenti, pur non rientrando nei parametri previsti sotto il profilo della superficie, in virtù della loro consolidata integrazione con il contesto circostante possano permanere. Tuttavia, si richiede che alla scadenza del permesso di occupazione rilasciato, il titolare provveda a farsi rilasciare una concessione permanente della durata di 5 anni, al termine dei quali la struttura deve essere adeguata ai criteri prestabiliti».Giorgia Buscarini-7

«Alla grave irregolarità dell’occupazione abusiva – aggiunge l’assessore Buscarini – si sommano le morosità per quanto concerne la Cosap, di cui il signor Bertorelli sta tuttora saldando gli arretrati per il 2013, 2014 e 2015, per un importo pari a circa 20 mila euro. Per quanto mi dispiaccia profondamente dover rendere pubbliche queste informazioni, le accuse del signor Bertorelli nei confronti dell’Amministrazione mi costringono a farlo. Siamo ben consapevoli del valore affettivo che per tanti piacentini il Baracchino riveste, ma anche per rispetto di tutti gli esercenti che osservano le regole, non possiamo tollerare oltre questa situazione». 

«Più volte, in questi mesi – spiega Giorgia Buscarini – gli uffici competenti hanno contattato il gestore del chiosco, senza ricevere risposta e senza che egli esercitasse il suo diritto di replica. Il 22 febbraio di quest’anno gli è stata recapitata una nota che gli dava dieci giorni di tempo per presentare una memoria difensiva e un progetto alternativo, entrambi mai pervenuti al Comune; nel mese di aprile gli è stata notificata l’ordinanza di rimozione della struttura, con possibilità di presentare ricorso entro i trenta giorni successivi, ma anche in questo caso non si è avvalso dell’opportunità. Il signor Bertorelli ha quindi avuto tutto il tempo per reperire idonei locali ove continuare ad esercitare, purché in regola con le leggi, la propria attività. Solo nello scorso mese di settembre, ampiamente oltre i termini, ci ha sottoposto un progetto peraltro non conforme alle norme vigenti. Il 29 settembre scorso, di conseguenza, lo abbiamo informato che deve provvedere allo sgombero dell’area illegittimamente occupata entro il 25 ottobre, data oltre la quale spetterà al Comune procedere, con relativo addebito dei costi nei suoi confronti».

«Si consideri anche – rimarca Giorgia Buscarini – che l'attuale struttura è fuori legge sotto diversi aspetti: per aver occupato abusivamente suolo pubblico molto più ampiamente della vecchia concessione, per non essere in regola sotto l'aspetto sanitario, né rispetto al codice della strada come vicinanza ad un grande incrocio; infine d'estate con i tavoli esterni intralcia la circolazione dei pedoni, senza aver mai corrisposto il dovuto canone. Nessuno ha preso questa decisione a cuor leggero o senza cercare il confronto», conclude l’assessora al Commercio, sottolineando che “nulla vieta al signor Bertorelli, cui non è stata in alcun modo revocata la licenza alla somministrazione di cibi e bevande, di riaprire la sua attività. Certo è che il Comune ha il dovere di vigilare sulla corretta gestione di uno spazio che merita di essere valorizzato e rivitalizzato in ben altro modo».

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