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Cronaca

Il coronavirus ferma la Giustizia, uffici chiusi per una settimana

Tribunale e Procura, processi solo con i detenuti e in aula poche persone. Gli avvocati: «Provvedimento giusto, andava fatto anche prima»

giuffrida-2Il coronavirus rallenta anche la Giustizia. Gli uffici del Tribunale e della procura non saranno più aperti ai cittadini per una settimana. Il presidente del Tribunale, Stefano Brusati, ha disposto un’ordinanza che prevede «la sospensione dello svolgimento delle udienze ordinarie civili e penali …» eccetto quelle con detenuti o che vedono imputati con misure cautelari. Inoltre, è previsto un controllo preventivo agli ingressi svolto dai carabinieri e dal personale dell’Ivri. Lo scopo è quello di limitare il numero di persone - e quindi i possibili contagi - e i contatti fra le centinaia di persone che ogni giorno frequentano gli uffici giudiziari e le aule, dove spesso si ritrovano insieme numerose persone fra avvocati, testimoni, imputati e forze dell’ordine. Anche gli avvocati potranno depositare nelle cancellerie solo gli atti urgenti, così come i cittadini che, ad esempio, si recano in procura per chiedere un certificato penale: se è urgente si dovrà inoltrare una richiesta. Cittadini e avvocati potranno comunque utilizzare internet, sui siti del Tribunale, per gli atti che si possono redigere anche on line. Il 24 febbraio, primo giorno, delle disposizioni, alcune udienze sono state rinviate dal giudice monocratico: solo un avvocato in aula, distanziato dagli altri colleghi e accesso impedito a chi è in attesa al di fuori. Molte le persone che sono state fermate agli ingressi e informate che gli uffici non erano più accessibili. Soddisfatto il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giovanni Giuffrida: «Bene questo provvedimento, si sarebbe dovuto fare anche prima».

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