rotate-mobile
Cronaca

Il fondo per il welfare in risposta ai disagi causati dal Covid-19 è da un milione e 700mila euro

Sostegno a famiglie e piccole attività in difficoltà, microcredito e sviluppo di imprese giovanili. Il fondo voluto da Comune capoluogo, Diocesi, Fondazione e Crédit Agricole ha preso forma, firmato il protocollo

Un milione di euro dal Comune di Piacenza (con i fondi Covid stanziati dal Governo per la nostra città). Trecentomila euro dalla Fondazione di Piacenza-Vigevano. Duecentocinquantamila euro dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio. Infine, 150mila da Crédit Agricole. Totale: 1,7 milioni di euro. Il fondo per il welfare in grado di sostenere sul fronte socio-economico le situazioni più a rischio del dopo Covid-19 ha preso ufficialmente il via questa mattina a Palazzo Gotico, con la firma del protocollo “Insieme Piacenza”. E’ una importante risposta ai problemi socio-economici del territorio Piacentino, con un gioco di squatra tra realtà locali che hanno già dimostrato di saper collaborare tra loro. 

Una parte del fondo da un milione e 700mila euro servirà a sostenere famiglie e singole persone in difficoltà, piccole attività commerciali ed artigiane in sofferenza. A monitorare i casi da seguire meritevoli di un aiuto sarà la Caritas diocesana, regista delle operazioni. Accanto a questa attività di sostegno economico, il fondo servirà per il microcredito per specifiche ripartenze di attività commerciali e artigiane. Infine, un fondo per lo sviluppo destinato a incentivare e sostenere idee innovative da parte dei giovani imprenditori.

«È un momento importante e significativo per la comunità piacentina – ha dichiarato il sindaco Patrizia Barbieri -, la collaborazione tra le fondo povertà 2-2nostre realtà va avanti. Siamo orgogliosi, abbiamo la possibilità di concentrare gli aiuti con somme e fondi». «È il mio ultimo atto ufficiale come vescovo di Piacenza – ha spiegato monsignor Gianni Ambrosio - è la provvidenza che ha pensato a questo. Mi viene in mente, firmando questo atto, il capitolo 17 dei Promessi Sposi, quando Renzo vede alcune persone fuori dalla locanda che chiedono l’elemosina. E mette in mano due spicci alle donne. “La provvidenza mi ha sempre aiutato, mi aiuterà sempre di più”, dice. Aiutare le persone in difficoltà ci serve per sperare». «Questo è un protocollo aperto – ha aggiunto il presidente della Fondazione Massimo Toscani - possono aderire anche altre realtà più avanti. Abbiamo puntato molto sulla Caritas perché funziona, l’emporio solidale è stata la cosa migliore che ha fatto la Fondazione negli ultimi anni, insieme al progetto “Casa tra le case”. Questi non sono progetti assistenziali, ma di accompagnamento. Nessuno deve sentirsi solo». «Oggi lo Stato – ha detto il prefetto Maurizio Falco - osserva come la comunità s’impegna e fa solidarietà. Non so se a Latina, dove andrò nel mio prossimo incarico, vedrò le stesse risposte, il modello Piacenza mi ha insegnato tanto». «Insieme Piacenza – ha concluso il direttore della Caritas diocesana, Mario Idda - è un impegno che insieme ai sostenitori ci assumiamo nei confronti della comunità piacentina che soffre ed è una risposta al concetto che nessuno si salva da solo. La sensazione è che mentre forse siamo alla coda dell’emergenza sanitaria, di fronte a noi non abbiamo previsione di quanto potrà essere profonda l’emergenza sociale ed economica. Questo progetto parte dall’idea di una comunità solidale, fraterna e generativa in quanto punta a guardare in prospettiva. I verbi su cui si fonda questa idea sono incontrare, aiutare, accompagnare e promuovere e l’azione di questo progetto si fonda su due fasi, la prima quella emergenziale è la seconda fatta di azioni strutturali».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il fondo per il welfare in risposta ai disagi causati dal Covid-19 è da un milione e 700mila euro

IlPiacenza è in caricamento