rotate-mobile
Cronaca

Il giro del mondo di Claudio Pelizzeni: mille giorni in viaggio senza aerei

E' partito il 4 maggio 2014, al centesimo giorno entrava in India, al 365esimo era New York. In questi giorni è nell'America centrale

Claudio Pelizzeni ha già alle spalle 450 giorni del suo viaggio solitario in tour per il mondo. Lo stiamo seguendo via Skipe e da lui  riceveremo periodiche cartoline digitali di saluti e con le notizie che più stanno caratterizzando il suo affascinante viaggio. Queste, in sintesi, le tappe più rilevanti dal giorno della partenza da Piacenza avvenuta il 4 maggio 2014. 

«Mi sono diretto verso est e la prima tappa fu Varsavia, in Polonia, raggiunta con un bus da Milano. È stata poi la volta dei treni, prima in Bielorussia a Minsk e poi a Mosca. Dalla capitale russa ho attraversato l’Asia a bordo della mitica Transiberiana fino ad arrivare in Mongolia prima e a Pechino poi. In circa un mese ho attraversato la Cina con bus e treni fino a Lhasa, la capitale della regione del Tibet. Ho potuto ammirare l’Everest dal suo campo base a 5600 metri, prima di arrivare in Nepal, dove mi sono fermato quasi tre mesi per dare una mano ad una associazione italiana, Human Traction, a sostegno di orfani in uno sperduto villaggio sull’Himalaya».

Il giro del mondo di Claudio Pelizzeni

«A cavallo del centesimo giorno ho terminato un durissimo corso di meditazione per poi tornare a viaggiare, questa volta in India. Ho cercato di attraversare l’Oceano Indiano dalle isole Andamane per raggiungere la Thailandia, ma purtroppo non sono riuscito a dar seguito a questo intento. Con il visto indiano in scadenza sono rientrato a Calcutta e in pochi giorni ero nuovamente in Nepal. L’unica frontiera percorribile a piedi per giungere nel sud est asiatico era rimasta quella tra India e Birmania: una frontiera maledetta, ufficialmente aperta, ma in realtà con grossi problemi logistici legati a permessi di difficile ottenimento. Dopo dodici giorni in attesa nella regione del Manipur indiano ho ricevuto il tanto atteso permesso e sono riuscito a entrare in Birmania per poi volgere alla Thailandia, Cambogia e Laos. Per giungere in Australia sono salpato a bordo di un cargo mercantile da Hong Kong e sempre a bordo di un cargo mercantile in ventisei giorni ho attraversato l’oceano Pacifico dall’Australia al Canada. Dalla costa ovest a Vancouver mi sono spostato sulla costa est dove sono entrato negli Stati Uniti dalle cascate del Niagara. Ho festeggiato un anno in viaggio a New York, prima di intraprendere un coast to coast della durata di sei settimane fino alla California».

Pelizzeni a fine luglio è entrato in Messico da Tijuana e nei prossimi giorni punta ad il Belize per poi proseguire verso il Guatemala. Tra poco  più di un mese sarà  a metà del suo percorso di 1000 giorni in giro per il mondo senza aerei. Ha in programma di fermarsi in Sudamerica fino ai giochi olimpici di Rio de Janeiro prima di attraversare l’Atlantico e giungere in Sudafrica. A quel punto mancheranno circa 200 giorni al suo ritorno a casa, a Piacenza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il giro del mondo di Claudio Pelizzeni: mille giorni in viaggio senza aerei

IlPiacenza è in caricamento