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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Il green pass è obbligatorio da venerdì 6 agosto

Da venerdì 6 agosto è necessaria la certificazione verde Covid-19 per accedere a numerosi luoghi al chiuso e per alcuni eventi

Il green pass è obbligatorio in Italia da oggi, venerdì 6 agosto. Con l'obbligo della certificazione verde Covid-19 per accedere a numerosi luoghi al chiuso e per alcuni eventi, arriveranno anche i controlli e le sanzioni, che andranno dai 400 ai 1.000 euro. Cosa si rischia se non si rispetteranno le regole e chi si occuperà dei controlli? Facciamo chiarezza. Dal 6 agosto il passaporto verde - che si ottiene una volta che si è in possesso di un certificato di vaccinazione (rilasciato 15 giorni dopo la prima dose e al completamento del ciclo vaccinale), con il certificato di guarigione (valido sei mesi) e con l'esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti - sarà necessario per i ristoranti al chiuso, gli spettacoli all'aperto, centri termali, piscine, palestre, fiere, congressi e concorsi, bar ma non per consumare al bancone, anche se al chiuso.

I controlli e le multe per il green pass

Per i trasgressori le multe previste vanno da 400 a 1.000 euro sia a carico dell'esercente sia del cliente. Nel caso la violazione fosse reiterata, tre volte in tre giorni diversi, l'esercizio commerciale potrebbe essere chiuso da uno a dieci giorni. Saranno dunque necessari i controlli per verificare la validità e l'autenticità dei certificati sia in versione cartacea che digitale. Saranno effettuati tramite la app VerificaC19, sviluppata dal ministero della Salute per il tramite di Sogei. L'app può essere utilizzata solo dai soggetti "verificatori", cioè chi è deputato al controllo delle certificazioni verdi, e gli organizzatori di eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della medesima certificazione, nonché i pubblici ufficiali nell'esercizio delle relative funzioni.

Questa app consente di leggere il QR code delle certificazioni verdi e mostra graficamente al verificatore l'effettiva autenticità e validità del pass, nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell'intestatario. Il processo di utilizzo dell'app si articola nelle seguenti fasi:

  • il verificatore richiede la certificazione all'interessato, il quale mostra il relativo QR code (in formato digitale oppure cartaceo);
  • l'app legge il QR code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo di autenticità tramite la verifica della firma digitale e poi mostra graficamente al verificatore l'effettiva autenticità e validità del pass della certificazione;
  • su richiesta del verificatore, l'intestatario esibisce anche un proprio documento di identità in corso di validità ai fini della verifica di corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall'app.

Se il green pass è valido comparirà una spunta verde, il nome e cognome della persona e la data di nascita. Il controllo verrà completato verificando con il documento di identità. Questa app sarà quindi in grado di rilevare anche se il green pass non è valido, perché falso, o non ancora attivato, o scaduto, o ancora perché in quel momento non sono ancora passati 15 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino. Tutti i dati sensibili contenuti nel green pass non saranno memorizzati dall'app nel rispetto della privacy.

Chi non ha il green pass sarà multato. A rischiare multe salate, dal 6 agosto, sono sia le persone che accedono a luoghi o eventi senza green pass quando è necessario, che i gestori delle attività, che vengono giudicati responsabili. Il decreto del governo prevede infatti che "i titolari o i gestori dei servizi e delle attività sono tenuti a verificare che l'accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni". Il decreto prevede multe che vanno da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente sia del cliente.

Inoltre, in caso di violazione reiterata per tre volte in tre giorni diversi, "l'esercizio potrebbe essere chiuso da uno a dieci giorni", ha fatto sapere Palazzo Chigi. Le sanzioni sono previste anche per la falsificazione del green pass, sia per i documenti cartacei che per quelli digitali.

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