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Cronaca

Il malcontento della cittadinanza sull'emergenza neve

Lamentele su come è stata gestita l'emergenza neve a Piacenza. Conta ormai 500 iscritti il gruppo su Facebook intitolato “Mandiamo Reggi e Boiardi a spalare la neve”. Per l'Enìa, i disservizi sono causati soprattutto dalla temperatura polare che non agevola gli operatori

Per le istituzioni, ma anche per la Protezione Civile che lo aveva confermato al nostro microfono, il piano neve era andato a gonfie vele, tanto da reggere bene l'emergenza della scorsa settimana. Certo, anche Reggi aveva detto che qualche disagio per la cittadinanza c'era stato, ma i cybernauti che hanno aperto un gruppo su Facebook, la pensano diversamente.

Un social network da 500 iscritti, quello piacentino, dal titolo provocatorio “Mandiamo Reggi e Boiardi a spalare la neve”. Gli utenti lamentano la lentezza con la quale la macchina dei soccorsi si è messa in moto. Si punta il dito contro la decisione (la prima assoluta, si legge) di chiudere le scuole, invece di attivare subito i mezzi spargisale.
Cinquecento, gli iscritti su Facebook al gruppo Mandiamo Reggi e Boiardi a spalare la neve

Multe che piovono sulle auto parcheggiate (parcheggio di viale Malta e sullo Stradone Farnese), strade bloccate per il ghiaccio. Tutt'ora, ad una settimana dalla nevicata, alcune strade sono ghiacciate, i cittadini si lamentano, Andrea Paparo (An-Pdl) ha presentato a Palazzo Mercanti un'interrogazione. Non sono passati i mezzi spargisale o se lo hanno fatto, sono passati in ritardo, si lagnano gli abitanti del quartiere 2000; di via De Meis; via Zoni; nel quartiere tangenziale, fra via Veneto e via Pietrocella.

Niente, il piano neve, per i cittadini, non ha retto alle precipitazioni. Dopo la neve, poi, un'altra emergenza per alcune zone della periferia. Enìa non ha potuto svuotare regolarmente alcuni cassonetti dalla spazzatura, perchè il gelo aveva reso impossibile manovrare con il braccio meccanico. Il risultato? Cani e gatti randagi hanno preso d'assalto “il bottino”.

Enìa si difende, per bocca del suo presidente, Eugenio Bertolini. I disservizi, laddove ci sono stati, sono dovuti alle straordinarie condizioni meteo: il freddo polare di questi giorni, non aiuta uomini e mezzi a lavorare ai massimi livelli.

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