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Cronaca

Il manifesto e la moneta celebrativi di Garibaldi al Museo del Risorgimento

Al museo del Risorgimento due cimeli dei festeggiamenti del 1889 per l'inaugurazione del monumento a Garibaldi

Il Museo del Risorgimento di Palazzo Farnese, in occasione della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, ha presentato alla città due nuovi cimeli: il manifesto -dimensione  circa mt. 1,90 x 1,stampato dallo Stabilimento Fagioli,e dedicato alle feste inaugurali del maggio e giugno 1889, con cui si informava la cittadinanza di Piacenza che il 2 giugno successivo era in calendario una cerimonia per il monumento a Giuseppe Garibaldi collocato ai Giardini pubblici (oggi Giardini Margherita),oltre la moneta celebrativa coniata per l’evento. I nuovi reperti – concessi dalla famiglia Corso – Carini, arricchiscono la sezione museale che mette a fuoco la campagna militare connessa alla Seconda Guerra d'Indipendenza, la sconfitta austriaca, quindi l'annessione del Ducato al Piemonte, dedicando particolare attenzione alla figura di Giuseppe Manfredi, divenuto governatore delle province parmensi dopo la fuga austriaca e alle figure di Mazzini e Garibaldi.

La gratitudine per la donazione è stata espressa ai signori Corso e Carini dall’assessore Tiziana Albasi, unitamente algenerale Eugenio Gentile, presidente dell’Ente Farnese, e alla direttrice dei Musei Farnese Antonella Gigli, ai quali si è associato il dottor Cesare Zilocchi dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, intervenuto in rappresentanza del presidente avv. Corrado Sforza Fogliani.

I nuovi cimeli, è stato detto, rafforzano le testimonianze documentali sul contributo offerto dalla nostra città alla causadell’unità nazionale e contribuiscono alla missione dei musei di Palazzo Farnese di essere luoghi di circolazione di idee per pubblici diversi, rendendoli più incisivi dal punto di vista sociale, più attenti ai nuovi bisogni e interessi dei loro visitatori. 

La cerimonia è proseguita con la lettura da parte di Mauro Caminati in veste – abiti compresi -di estemporaneo quanto efficace poeta dell’Anno 1889, di brani e poesie a tema oltre a pagine tratte dal volume di Cesare Zilocchi “Monumenti celebrativi piacentini”  edito nel maggio 1988, due mesi prima del taglio del nastro del Museo del Risorgimento di cui forniamo alcuni paragrafi del capitolo:

 “L’EROE CORRUCCIATO SCATENA TUONI E LAMPI”

A sette anni dalla morte dell'Eroe, il mito era vivo più che mai e anche a Piacenza era attiva la Società Garibaldi Reduci Patrie Battaglie con sede in via San Giovanni 12. L'incarico per la realizzazione di un monumento venne affidato a Enrico Astorri, artista concittadino formartosiall'Istituto Gazzola. Il 18 aprile Libertà anticipava un giudizio lusinghiero sull'opera dell’Astorrì: Garibaldi appare il generale vittorioso ma corrucciato di Bezzecca, l'uomo riflessivo che seppe rinunciare alla vittoria, mentre il garibaldino ai piedi della rupe veniva definito, con graziosa allitterazione, un grintoso grimpeur. Il consiglio comunale, nella seduta del 20 aprile, accoglieva la richiesta di contributo per lire 2.000 avanzata dal comitato onoranze, senza tuttavia ricorrere a nuovi stanziamenti ma decurtando ulteriormente le spese per le feste d'agosto.

Dal canto suo il comitato emetteva azioni che davano diritto ad assistere all'inaugurazione e ad accedere ai luoghi di festeggiamento. Il programma, fissato per il 2 giugno, ricorrenza della morte, prevedeva: dalle ore 8 alle 9 concentramento nel piazzale della stazione ferroviaria e corteo alla sede del comitato per le onoranze (in via San Donnino, 17). Ore 12,30 corteo per porta Nuova, inaugurazione e consegna del monumento all'autorità municipale. Ore 14,30 offerta di una corona d'alloro al busto di Giuseppe Mazzini. Ore 15 banchetto popolare al Politeama. Ore 18 regate nazionali sul Po. A notte fantastica illuminazione del giardino, della fontana, dipiazze, vie principali, concerti e spettacolo pirotecnico. Al tocco sul luogo dell’inaugurazione vengono liberati 50 piccioni viaggiatori presi in prestito a Parma e Bologna. Tutto è pronto per scoprire il monumento quando al seguito di due tuoni e lampi improvvisi, si riversa sulla folla e sulle autorità un poderoso impietoso scroscio di pioggia. Cala il telo e sale un umanissimo uragano di applausi a coprire quello degli elementi celesti…

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