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Cronaca

Il manoscritto del Quattrocento rubato 31 anni fa torna a Piacenza, era in vendita per 600 euro

Il manoscritto del 1400 rubato alla biblioteca Passerini Landi nel 1985 è stato recuperato e riconsegnato alla città dopo 31 anni: era in vendita su una piattaforma commerciale on line per seicento euro

«Un pezzo della nostra storia finalmente è tornato a casa», a dirlo il sindaco Paolo Dosi nella conferenza stampa durante la quale  il primo cittadino ha annunciato che il manoscritto del 1400 rubato alla biblioteca Passerini Landi nel 1985 è stato recuperato e riconsegnato alla città dopo 31 anni: era in vendita su una piattaforma commerciale on line per seicento euro. A condurre le indagini la Procura di Monza e i carabinieri della città lombarda. 

Con Dosi il comandante provinciale dell'Arma il colonnello Corrado Scattaretico, l'assessore alla Cultura Tiziana Albasi, il procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti e il capitano Francesco Provenza del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Monza, nucleo che ha condotto l’operazione di recupero del manoscritto, il conservatore del Fondo Antico della biblioteca Passerini Landi Massimo Baucia, per l’Archivio di Stato di Piacenza il direttore Gian Paolo Bulla e la responsabile dei Servizi educativi Anna Riva, l’ispettore archivistico onorario Enzo Bentivoglio, dalla cui segnalazione sono state avviate le indagini, e il direttore della biblioteca Passerini Landi all’epoca del furto, Carlo Emanuele Manfredi. 

Nel 1985 la Passerini Landi era chiusa per alcuni lavori di restauro e alcuni ladri avevano rubato 145 libri datati tra il XIV e XVII secolo. Immediatamente i manoscritti furono inseriti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, per l'attivazione delle ricerche in Italia e all'estero. La banca dati italiana dell'Arma è la più grande ed efficiente al mondo. Tra il 1986 e il 2013, le attività avevano consentito ai militari di recuperare tra Italia e Germania 72 volumi. Le ricerche non si sono mai interrotte e qualche giorno fa un attento ispettore del Lazio ha individuato su un sito internet il manoscritto "Matricula et statuta paratici fabrorum ferrariorum", e lo ha segnalato al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma di Monza. Dopo aver effetivamente verificato che si tratttava proprio del libro rubato i militari sono risaliti all'uomo che effettivamente si trovava in possesso del manufatto e lo hanno sequestrato. In tutte sono state tre le persone denunciate per ricettazione residenti nel Milanese.  «Un bene sottratto al suo territorio è un danno culturale enorme per il bene stesso e per la città che viene privata di un pezzo della sua storia», ha dichiarato il colonnello Scattaretico che espresso soddisfazione insieme al capitano Francesco Provenza. «Sono 31 anni che aspetto questo momento, siamo estremamente grati all'Arma dei carabinieri per questa indagine», commenta emozionato il direttore della biblioteca Passerini Landi all’epoca del furto, Carlo Emanuele Manfredi. 

IL MANOSCRITTO - Il manoscritto, in pergamena risale al 1400, con legatura in assicelle di legno, di 34 carte, è di piccole dimensioni (230 per 170 mm). Il testo è vergato in inchiostro rosso e nero. Contiene la matricola del paratico dei fabbri ferrai di Piacenza, gli statuti quattrocenteschi del paratico precedeuti dalla rubrica dei capitoli degli statuti, la conferma di questi da parte del duca di Milano e altri documenti che aggiornano le singole disposizioni degli statuti.  E' profondamente legato alla storia cittadina. Nell'Ottocento appartenne a Vincenzo Benedetto Bissi, studioso e collezionista. Passò poi al conte Bernardo Pallastrelli, nelal cui raccolta libraria confluirono i libri e i manoscritti raccolati in precedenza dai principali studiosi piacentini, da Pier Maria Campi  a Cristoforo Poggiali. Il Pallastrelli lasciò la sua raccolta di libri e manoscritti alla Biblioteca Comunale. 

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