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Cronaca

“Il Quartiere Roma in movimento”, un progetto di cittadinanza attiva per la sicurezza e la promozione sociale

Il progetto “Il Quartiere Roma in movimento” si inscrive idealmente nell’orizzonte articolato di interventi sociali, di controllo e urbanistici che l’Amministrazione ha da tempo attivato nell’area di riferimento, con l’obiettivo di favorire la convivenza e l’integrazione tra vecchi e nuovi residenti

Il progetto “Il Quartiere Roma in movimento” si inscrive idealmente nell’orizzonte articolato di interventi sociali, di controllo e urbanistici che l’Amministrazione ha da tempo attivato nell’area di riferimento, con l’obiettivo di favorire la convivenza e l’integrazione tra vecchi e nuovi residenti e cittadini utilizzatori, aumentare la sicurezza (oggettiva e percepita) e migliorare la qualità della vita.

L’iniziativa si compone di più interventi, articolati sul territorio, volti a promuovere e ad alimentare alcuni servizi la cui attività ben si adatta al raggiungimento degli obiettivi del progetto: 1. l’apertura e la gestione di un presidio nel quartiere (via Torricella) a supporto delle famiglie residenti, in grado di garantire occasioni di socialità, mutualità e solidarietà e in cui costruire relazioni significative tra persone, nuclei familiari, generazioni e servizi; l’avvio dello Spazio Belleville, luogo a forte valenza interculturale e intergenerazionale, finalizzato alla promozione del protagonismo sociale e della cittadinanza attiva dei giovani e della comunità e alla prevenzione dei fenomeni di marginalità e di devianza diffusa; il potenziamento delle attività dei centri di aggregazione Spazio4 e Spazio2, rivolti primariamente all’utenza giovanile di età compresa tra i 15 e i 35 anni, due servizi che, pur condividendo una analoga attenzione al benessere dei giovani e al loro processo di crescita, mantengono una propria vocazione specifica che nel caso di Spazio 4 si connota maggiormente come servizio a bassa soglia rivolto alla prima adolescenza, mentre nel caso di Spazio2 come punto di incontro e di socializzazione nel quale sviluppare opportunità  di orientamento al lavoro, all’autoimpiego e alle professioni dell’informazione e della creatività.

A questi interventi va aggiunta l’attività di coordinamento della rete sociale e diffusa, composta di cittadini e associazioni legate al territorio, attivata in questi mesi nell’ambito del progetto sul quartiere Roma. Il costo dell’intera iniziativa è stimato in 65mila euro. La Regione Emilia-Romagna sostiene il progetto con un contributo di 45.500 euro. Il completamento e la rendicontazione sono previsti entro il 31 dicembre 2015. 

NEL DETTAGLIO

Il progetto si inscrive idealmente nell’orizzonte articolato di interventi sociali (mediazione interculturale, animazione di quartiere, centri di accoglienza per stranieri e senza casa, servizi socio-assistenziali a cura del Comune o dal privato sociale), di controllo (polizia di prossimità, apertura stazione di polizia municipale in zona, controllo locazioni, attivazione unità mobile) e urbanistici (rifacimento giardini Margherita e Merluzzo, rifacimento pavimentazioni stradali nella zona, miglioramento illuminazione, ristrutturazioni edilizie) che l’Amministrazione ha da tempo attivato con l’obiettivo di favorire la convivenza e l’integrazione tra vecchi e nuovi residenti e cittadini utilizzatori, aumentare la percezione di sicurezza e migliorare la qualità della vita nell’area urbana oggetto di intervento.

Dall’estate 2014, in particolare, ha preso avvio un percorso straordinario di progettazione partecipata di interventi di rivitalizzazione e di riqualificazione urbana del Quartiere Roma, limitrofo alla stazione ferroviaria, una delle zone della città più “sensibili” al tema della sicurezza e della prevenzione di episodi di degrado e microcriminalità anche per il gravitare di persone senza fissa dimora o con problematiche di forte marginalità provenienti anche da fuori città. L’evoluzione socio-demografica del quartiere ha comportato inoltre la concentrazione di cittadini stranieri in situazioni talvolta di precarietà e la delocalizzazione di attività commerciali in altre zone della città. Fondamentale appare dunque la capacità di rafforzare le funzioni e gli spazi aggregativi, educativi, sociali, ambientali e commerciali, come elemento di promozione delle relazioni, di prevenzione del degrado e di miglioramento della sicurezza urbana.

Il Comune di Piacenza ha pensato  pertanto di coinvolgere le istituzioni locali e la cittadinanza in un progetto pilota di ideazione e di realizzazione di azioni mirate di promozione del Quartiere. La Regione Emilia Romagna ha inserito il progetto nell’ambito di “Community Lab” e l’esperienza piacentina è stata presentata lo scorso autunno nell’ambito di un convegno nazionale sulla mediazione dei conflitti. Col mese di giugno si è conclusa la fase di progettazione dei cittadini e avviata la fase di realizzazione delle proposte. Il metodo del coinvolgimento attivo dei cittadini resta tuttavia fondamentale, come pure la funzione di facilitazione garantita finora da operatori appositamente formati.

La partecipazione rimane elemento centrale dell'impianto perché oltre alla possibilità di utilizzare le idee bottom-up che ragionevolmente rispecchiano il sentire comune e la percezione più realistica della gente, offre la possibilità di creare il senso di appartenenza al territorio. Il cittadino difende e rispetta il territorio che sente proprio e questo sentimento è fondamentale anche nella prevenzione della criminalità (non a caso quello che solitamente si viene a creare nei pressi delle stazioni ferroviarie è una zona più vulnerabile principalmente a causa dello scarso senso di appartenenza degli utenti).

Dal momento che la risposta sicuritaria non ha portato sostanzialmente alla riduzione della microcriminalità e dei fenomeni di inciviltà diffusa, rimane preferibile affiancare alle politiche normative l'organizzazione di spazi, non solo fisici, in cui creare collaborazione e amicizia tra i singoli, zone di negoziazione in cui anche l'incontro e l'espressione di culture differenti non venga sacrificato all'induzione di “buoni comportamenti”, di per sè rassicuranti ma portatori alla lunga di frustrazione e mancato riconoscimento. Senza contare che la vitalità delle strade, degli spazi pubblici e privati del quartiere attualmente non utilizzati,  potrebbe produrre una sorveglianza spontanea soprattutto se diversificata nelle funzioni e negli orari. Un rinforzo in questo senso potrebbe essere dato dalle esperienze artistiche e imprenditoriali dei ragazzi e delle ragazze operanti presso i centri di aggregazione giovanile locali: Belleville (di prossima apertura), Spazio 2 (di recente attivazione) e Spazio 4.

1. Coordinamento della rete sociale attivata

La “manutenzione” delle reti sociali che hanno preso vita, l’attenzione metodologica per evitare fenomeni di frustrazione e abbandono, la necessità di garantire modalità comunicative efficace e il monitoraggio attraverso una “contabilità” delle azioni realizzate attraverso specifici diari di bordo rendono decisivo l’impiego di figure dedicate che hanno costruito un rapporto di fiducia solido con i circa sessanta cittadini coinvolti nelle diverse fasi di progettazione partecipata degli interventi.

L’intenzione è quella di investire una parte delle risorse del progetto in una professionalità specifica e competente, a cui affidare il coordinamento non del progetto nella sua interezza, ma della rete sociale e diffusa, composta di cittadini e associazioni legate al territorio, attivata in questi mesi.

2. Apertura e gestione di un presidio nel quartiere (via Torricella) a supporto delle famiglie residenti e di promozione delle attività socio-educative

Il servizio, con sede nel cuore del quartiere Roma, è strettamente collegato all’attività che in ambito cittadino viene svolta dal Centro per le famiglie. L’ipotesi è quella di creare, in un contesto di particolare complessità e di ricorrenti tensioni sociali, uno spazio in grado di garantire occasioni di socialità, mutualità e solidarietà e in cui costruire relazioni significative tra persone, famiglie, generazioni e servizi.

Il nuovo servizio, che la popolazione unitamente alle scuole della zona hanno richiesto con forza, si rivolgerà prioritariamente alle famiglie con figli da 0 a 18 anni presenti sul territorio, e si porrà come punto d’incontro per tutti, per diventare luogo in cui singoli, coppie, genitori e futuri genitori possono trovarsi per esplicitare bisogni, chiedere informazioni, confrontarsi con altre famiglie e con gli operatori, co-progettare attività, sviluppare relazioni, o passare semplicemente del tempo insieme, nell’ottica della promozione del benessere.

È quindi prima di tutto uno spazio da vivere, un’opportunità per condividere e costruire insieme esperienze, per facilitare la creazione di risposte ai diversi bisogni della vita quotidiana.

Nell'ambito del progetto quindi, la creazione di un polo territoriale potrà ulteriormente favorire la partecipazione dei cittadini, rivitalizzare un contesto percepito come insicuro e ghettizzato, promuovere maggiore coesione sociale e uno sfidante processo trasformativo. Inoltre l'apertura offrirà alle famiglie un luogo riconoscibile, con figure professionali preparate, dove rivolgersi per trovare supporto e orientamento in diverse situazioni legate ai cicli della vita familiare.

Mediante la nuova apertura, con l'avvio del servizio previsto per il mese di settembre, si intendono assicurare:

1) un’attività di informazione e orientamento ai servizi e alle opportunità della città

2) un servizio di mediazione interculturale

3) un servizio di consulenza educativo-relazionale rivolto alle famiglie, agli insegnanti e agli operatori dei servizi e un servizio di mediazione familiare per coppie separate o in via di separazione con figli minori

4) colloqui di consulenza  legale gratuita

5) un’attività di animazione per famiglie e bambini (serate tematiche , laboratori, iniziative di sostegno alla genitorialità, animazioni nei giardini)

6) il supporto logistico e organizzativo a iniziative organizzate da soggetti pubblici e privati del quartiere su tematiche sociali, educative e aggregative.

7) l’attivazione di uno spazio educativo extra scolastico e di rinforzo didattico e aggregativi. Tale attività promuoverà anche forme di mutuo aiuto tra i genitori. Un’iniziativa, quest’ultima, da realizzare presso la scuola Alberoni, che ha già garantito la disponibilità degli spazi, in una logica di apertura verso il quartiere e la città. Queste attività, previste per la fase di avvio saranno implementate sulla base delle esigenze che emergeranno e con il concorso delle associazioni e cooperative del territorio. Queste iniziali attività prevederanno una apertura al pubblico di 12-15 ore settimanali, sia in orario mattutino che pomeridiano e in particolari occasioni serali e festive

Le figure professionali impiegate saranno:

1 responsabile del Centro per attività di programmazione, supervisione e rapporti con gli enti e la Regione (6 ore settimanali)

2 operatori per attività di supporto tecnico e monitoraggio delle attività (per complessive 12 ore settimanali)

1 operatore di Sportello Informafamiglie & Bambini (3 ore settimanali)

mediatrici culturali di diversa nazionalità (3 ore settimanali)

1 psicologa e 1 mediatrice familiare (9 ore settimanali complessive)

1 volontaria avvocato in diritto di famiglia (su appuntamento)

1 volontaria di servizio civile (6 ore settimanali)

1 anziana socialmente utile (3 ore settimanali)

animatori, volontari e esperti per l’attività extra-scolastica (10mila)

3. Spazio Belleville

Lo Spazio Belleville ha la finalità di promuovere il protagonismo sociale e la cittadinanza attiva dei giovani e della comunità e prevenire l’insorgenza di condizioni di marginalità e di devianza diffusa. Si identifica come luogo a forte valenza interculturale e intergenerazionale finalizzato alla promozione della coesione sociale.

Il target dei destinatari prevede soggetti sia singoli che collettivi di diversa provenienza geografica appartenenti alle fasce di età degli adolescenti, dei giovani e degli adulti. I soggetti collettivi possono essere gruppi giovanili o di adulti sia informali che organizzati in associazioni. Il nuovo servizio nasce da due esperienze (Centro di aggregazione giovanile Kaprasquare e Centro interculturale comunale) preesistenti e già punto di riferimento per ragazzi, adulti singoli e associazioni soprattutto di stranieri, per i quali ora è importante attivare “strategie cerniera” che aiutino a tessere relazioni e scambi con la componente italiana dei soggetti destinatari allestendo scenari plurali e sviluppando relazioni interculturali.

Il servizio vuole caratterizzarsi per un ingresso a “bassa soglia” che risponda al bisogno dei giovani di appartenenza non esclusiva, ma vuole anche poter offrire proposte strutturate e continuative per chi ha interesse e desiderio di cogliere opportunità diverse. Tra le finalità dello Spazio Belleville rientrano quindi:

  1. Prevenire e contenere nella zona interessata i fenomeni di inciviltà e micro-delinquenziali e i comportamenti devianti (assunzione alcol, droghe, ecc.)
  2. Soddisfare i bisogni di integrazione sociale e culturale dei giovani, sviluppandone in particolare il potenziale di creatività
  3. Aumentare la sensibilità e la consapevolezza rispetto ai temi della tutela della salute, dell’ambiente, della convivenza civile e della legalità
  4. Favorire nei giovani la crescita, l’autonomia personale, lo sviluppo di capacità relazionali e l’acquisizione di valori, quali l’accoglienza e il rispetto delle diversità
  5. Promuovere la cultura dei diritti e del rispetto reciproco, incentivare lo sviluppo dell’identità sociale e professionale

Mentre per ciò che riguarda le attività, l’obiettivo è quello di organizzare:

  • gruppi di studio quotidiani per studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado sperimentando diverse forme di apprendimento e trasmissione dei saperi e delle culture (scambio tra pari, lavoro di gruppo..), con particolare attenzione alla conoscenza delle competenze informatiche (e-inclusion)
  • laboratori di gruppo di orientamento scolastico in prossimità di scelte di prosecuzione degli studi e di orientamento professionale per adolescenti e giovani che hanno terminato il percorso scolastico-formativo
  • iniziative conviviali, sportive, ludiche, di espressione artistica rivolte ai giovani e agli adulti
  • laboratori artistici, tematici e di sensibilizzazione su questioni legate all’interculturalità da realizzare sia al centro che presso altre agenzie educative (scuola, parrocchia,..)
  • corsi di lingua e di cultura (sia di mantenimento della lingua d’origine per ragazzi, sia arricchimento per altri partecipanti) 
  • incontri di gruppo per genitori per scambiare esperienze e pratiche educative in un contesto di vita diverso da quello d’origine.

Parallelamente sarà attivato un lavoro di territorio secondo la modalità dell’educativa di strada (attraverso attività di mappatura dei gruppi, aggancio, raccolta di interessi e proposte, attivazione di scambi tra gruppi attraverso concrete opportunità di incontro), per monitorare i cambiamenti delle aggregazioni giovanili del quartiere e per entrare in contatto con quei gruppi informali che ancora non accedono ai servizi. Con la finalità di promuovere la convivenza civile fra gruppi informali di adolescenti e giovani nella comunità e di sviluppare integrazioni e reti sul territorio al fine di realizzare scambi, sinergie, occasioni di sviluppo di sensibilità e competenze

4. I centri di aggregazione giovanile Spazio 4 e Spazio 2

L’attività dei centri di aggregazione denominati Spazio4 e Spazio2 si rivolge primariamente all’utenza giovanile di età compresa tra i 15 e i 35 anni.

Anche in ragione delle rispettive collocazioni a livello urbanistico i due servizi, pur condividendo una analoga attenzione al benessere dei giovani e al loro processo di crescita, mantengono una propria vocazione specifica che nel caso di Spazio 4 si connota maggiormente come servizio a bassa soglia rivolto alla prima adolescenza; mentre nel caso di Spazio2 come punto di incontro e di socializzazione nel quale sviluppare opportunità  di orientamento al lavoro, all’autoimpiego e alle professioni dell’informazione e della creatività.

Spazio4 si trova in zona limitrofa a via Roma in cui sono residenti la maggioranza degli utenti. L’attività del Centro attualmente si intreccia con iniziative volte al recupero della memoria storica del Quartiere  che si collocano nello stesso orizzonte di prevenzione al disagio in quanto azioni che mobilitano il protagonismo giovanile nella diretta realizzazione della ricerca. 

Svolge dal 2004 funzioni di diversa natura che vanno dal sostegno ai compiti ad iniziative culturali realizzate da giovani per i giovani, così come laboratori artistici e aggiustaggio che consentono ai ragazzi e alle ragazze di sperimentarsi con la manualità, il lavoro di gruppo, gli apprendimenti pratici finalizzati all’utilità pubblica e individuale.

Attualmente il progetto ha la necessità di risorse per rinnovare gli arredi  degli spazi ludici e di atelier, mentre rispetto ai nuovi orizzonti operativi si rileva la necessitò di un maggiore contatto con l’esterno per favorire una reciproco arricchimento di prospettive e una qualificazione del quartiere stesso. Il videomaking, oltre a svolgere una funzione educativa di apprendimento dei linguaggi legati ai sistemi comunicativi visivi, sembra una buona opportunità per esplorare il contesto e mettersi in relazione con i suoi bisogni.

Servono pertanto attrezzature per le riprese e lavoro di composizione nonché personale specialistico in grado di insegnare l’uso degli strumenti e del linguaggio specifico.

Spazio2, Cittadella del Lavoro e della Creatività Giovanile, pur collocato in altro contesto territoriale, avendo tuttavia una vocazione cittadina di prevenzione del disagio e promozione della sicurezza, può costituire elemento di interfaccia rispetto all’attività di Spazio4 e rinforzare lo sforzo, anche tramite la ricerca di soluzioni di arredo urbano o servizi per i cittadini, di creare occasioni di lavoro per i giovani in via Roma.

Di recente istituzione, è al momento interessato da opere di ristrutturazione che potranno rendere i locali adatti ad accogliere sia le attività legate all’autoimprenditoria (in termini di formazione ma anche di risposta logistica per il tempo di avvio), sia alla promozione dell’associazionismo giovanile e intergenerazionale.

Da un gruppo di giovani nasce la proposta di realizzare presso Spazio2 una sorta di Palestra della creatività in cui poter costruire forme di coworking, progettazione e training nell’ambito delle discipline artistiche e artigiane (o artigianali?) come per esempio fotografia, scultura, promozione enogastronomia, sartoria di costumi teatrali ecc.

Per ottenere i suddetti risultati servono pertanto arredi per gli spazi ludici e di atelier, attrezzature per le riprese video e materiali per l’allestimento della Palestra della creatività, nonché risorse per youth worker e operatori esperti nelle tematiche della ricerca attiva del lavoro e dell’orientamento.

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