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Cronaca Rottofreno

Il ricordo della Liberazione al cimitero di San Nicolò

La delegazione commemorativa era composta da Alpini, Anpi e Croce Rossa Italiana. Il parroco di San Nicolò, don Pierluigi Dallavalle, ha pregato davanti ai due monumenti ai caduti presenti nel camposanto

“I diritti civili sono una radice profonda che non gela”. Con queste parole il sindaco di Rottofreno, Raffaele Veneziani, ha avviato al cimitero di San Nicolò le commemorazioni del 25 aprile. Il riferimento era alla rapina avvenuta davanti al Mercatone Uno e un pensiero è stato rivolto alla guardia giurata colpita alle spalle da una revolverata. “Possano prevalere il buonsenso e la giustizia sul male”, ha commentato Veneziani. Perché l’Italia che ha lottato per difendere i diritti civili ha una radice profonda nella nostra società. “Una radice tutelata – ha proseguito il sindaco elogiando i vigili presenti – anche dalla nostra Polizia municipale che è stata di prezioso supporto alle forze dell’ordine in occasione della rapina”.

La delegazione commemorativa era composta da Alpini, Anpi e Croce Rossa Italiana. Il parroco di San Nicolò, don Pierluigi Dallavalle, ha pregato davanti ai due monumenti ai caduti presenti nel camposanto. Gabriele Cattivelli (Anpi) ha ricordato che ricorre il 70° della Costituzione e del voto alle donne: “Abbiamo sviluppato un’eguaglianza che va ancora perseguita”.

Le autorità hanno quindi proseguito il giro della deposizione di corone in Piazza della Pace, nel quartiere Mamago, in località Castelbosco, davanti alla chiesa di Rottofreno, ai cimiteri di Rottofreno e Santimento, alla pesa pubblica di Santimento e in località Borghesa.

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