rotate-mobile
Cronaca

Impianto di Borgoforte, Legambiente ricorre contro Iren e Regione

Nel mirino dell'associazione ambientalista il futuro dell'impianto di smaltimento rifiuti di Borgoforte. Legambiente si rivolge al presidente della Repubblica

Si è tenuta questa mattina, presso la sede piacentina di Legambiente, la conferenza stampa per il ricorso straordinario al presidente della Repubblica Italiana contro la Regione Emilia-Romagna e Iren. Causa scatenante di tale iniziativa, l’autorizzazione concessa per l’inceneritore di Borgoforte a bruciare rifiuti provenienti da fuori provincia e di collegarlo al teleriscaldamento. Un atto, questo, che secondo Legambiente è volto ad aumentare il carico di lavoro del sistema e che getta solide premesse per il mantenimento in vita dell’impianto per altri 30/40 anni. I motivi principali del ricorso di Legambiente sono essenzialmente due: «la mancata tutela dei cittadini e l’evidente stato di “schizofrenia amministrativa” da parte di una Regione che, se da una parte chiede a gran voce meno rifiuti e più raccolta differenziata, dall’altra autorizza a importare e smaltire materiale da tutta Italia».

«Viviamo in uno dei luoghi più inquinati del mondo e, con questa autorizzazione, Piacenza diventerebbe un polo primario di smaltimento» – spiega Laura Chiappa, presidente del Circolo. Per Legambiente, oltre all’interesse per il bene comune e per la salute dei piacentini, si pone anche il problema del mero interesse economico di fronte ad un impianto che, con i richiesti permessi, non sarebbe il mantenimento di un servizio alla comunità ma diventerebbe a tutti gli effetti un apparato nuovo, aumentando inevitabilmente anche le emissioni in una città già perennemente nella morsa dello smog e delle polveri sottili.

L’iniziativa giudiziaria, portata avanti dall’avvocato Umberto Fantigrossi e sottoscritta dal presidente nazionale Stefano Ciafani, vedrà il 28 marzo una serata in compagnia del vicedirettore nazionale Alberto Oggio dove, oltre alle firme già raccolte – ad ora si tocca la soglia delle 1500 – verranno consegnati anche alcuni dossier riguardanti la situazione dell’aria piacentina all’attuale Amministrazione Comunale, rea di «aver sposato una logica economico/aziendale a discapito dei propri cittadini, senza porsi invece traguardi più importanti in materia di ambiente e salute».

La soluzione alternativa proposta da Legambiente segue la strada di “Rifiuti Zero”, ovvero dello smaltimento senza l’utilizzo di inceneritori. Il progetto promuove la riduzione dei rifiuti incentivando il compostaggio domestico, organizzando in modo ancora più specifico e funzionale la raccolta differenziata, anche con l’utilizzo del metodo “porta a porta”. Riciclo, riuso e riparazione sono altri punti fondamentali dell’iniziativa, insieme ad una tariffazione puntuale sulla base dell’effettiva produzione di rifiuti e alla creazione di un impianto di recupero di materiali riciclabili. All’incontro, oltre ai già citati Laura Chiappa e all’avvocato Fantigrossi, hanno partecipato anche Marco Natali, Stefania Santoro e Marco Dadà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Impianto di Borgoforte, Legambiente ricorre contro Iren e Regione

IlPiacenza è in caricamento