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Cronaca

«In piazzale Marconi servono ripristino della legalità e scelte condivise non sperimentali»

Dura critica di Ettore Fittavolini (Pendolari Piacenza) sulle nuove aree di sosta a pagamento che il Comune ha disegnato davanti alla stazione

Sulla vicenda dei nuovi parcheggi a strisce blu comparsi davanti alla stazione, interviene Ettore Fittavolini, presidente dell'associazione Pendolari Piacenza. «Stamattina - si legge in una nota - solerti operai pittori hanno dipinto di blu non il blu, come recita la canzone, ma i cubetti di porfido che delimitano come mezzeria la zona parcheggio di Piazzale Marconi, lato BorgofaxhallZona che già godeva di questo privilegio, oltre al parcheggio selvaggio non stop, cui tecnicamente questo esercizio pittorico dovrebbe porre rimedio. Non ci siamo proprio».

«Che la riqualificazione di Piazzale Marconi fosse una bruttissima opera pubblica - scrive Fittavolini - con relativo spreco di risorse, lo dicemmo in tempi non sospetti ancor prima che il progetto diventasse operativo e tale si rivelasse, e l’ennesima toppa, quale quella odierna, si dimostra essere peggio del buco che dovrebbe coprire. Al pari delle scale mobili, delle doppie rotonde, degli attraversamenti pedonali messi e tolti, degli spartitraffico di plastica e delle parigine».

«Ad oggi, le sole ed uniche responsabili del degrado dell’area, le biciclette dei pendolari, rimosse da zelanti vigili urbani dall’allora ex sindaco comandati, in virtù di una ordinanza che tuttora persiste in virtù di ostracismo e di “sperimentazione" che non trova nei fatti alcun riscontro alcuno. Di autovetture rimosse, neanche l’ombra».

«Quello che serve, in Piazzale Marconi, ma a questo punto in tutta la città, è la presenza costante e sentita, sia in fase di prevenzione, ma soprattutto di repressione delle sistematiche violazioni del codice della strada, della polizia municipale, nonché dei carabinieri e della polizia. Leggere in data odierna che proprio su tale tema il sindaco Dosi si sia inalberato in Consiglio Comunale, a fronte delle critiche ricevute, difendendo a spada tratta le scelte “ buoniste“ giustificate, a suo dire, dalla burocrazia amministrativa che incatenerebbe buona parte degli effettivi alle scrivanie, ci lascia stupefatti e fa il paio con le parole da lui pronunciate in nostra presenza nella riunione del 18 marzo ove alla nostra richiesta di “mazzolare" con le multe gli incivili comportamenti nell’area, la risposta fu “tanto poi non le pagano“ (abbiamo orecchie buone, e non erano solo le nostre due…). Non ci siamo proprio di nuovo».

«Piazzale Marconi nello specifico necessita urgentemente di un ripristino della legalità, e di scelte condivise non sperimentali. E’ il biglietto da visita in ingresso della nostra città, e deve rispettare le esigenze dei fruitori civili dei servizi dell’area. Ovvero possibilità di sosta breve (ovvero non la tariffa minima di 1 ora, ci guadagna solo Apcoa) per carico e scarico dei passeggeri diretti in stazione, degli utilizzatori del trasporto pubblico urbano e di ogni categoria degli utenti della strada, mobilità sostenibile in primis. Ogni altra cervellotica tipologia di soluzione ci troverà sempre sulle barricate».

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