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Cronaca

In Santa Maria di Campagna il “Ballo” di 800 bambini

La singolare tradizione è collegata al remoto anno 1095, quando Papa Urbano II, al termine del Sinodo piacentino, svoltosi nella chiesetta di S. Maria in Campagnola, nei pressi dell'attuale Basilica di Santa Maria di Campagna, aveva concesso una speciale indulgenza alle mamme che dopo il parto avessero ascoltato la messa

La data del 25 marzo è entrata nella memoria di molti piacentini come il giorno del “Ballo dei Bambini”. La singolare tradizione è collegata al remoto anno 1095, quando Papa Urbano II, al termine del Sinodo piacentino, svoltosi nella chiesetta di S. Maria in Campagnola, nei pressi dell’attuale Basilica di Santa Maria di Campagna, aveva concesso una speciale indulgenza alle mamme che dopo il parto avessero ascoltato la S. Messa. La tradizione ricorda pure che presso il Santuario venivano portati dai genitori, i ragazzetti adatti ai lavori domestici, dei campi o dei pascoli, perché fossero assunti come “famej” dai signori o dai proprietari di terreni, per avere un futuro meno incerto. Prima di staccarsi dai propri figli, papà e mamme entravano in chiesa per chiedere la tutela della Vergine di Campagna.  

La secolare cerimonia del “Ballo” si è ripetuta oggi, martedì con almeno 800 tra neonati, bimbi, ma anche qualche grandicello, che sono stati accompagnati davanti all'altare sopra il quale troneggia la statua della Madonna di Campagna e per mano degli otto frati - data l’età media piuttosto avanzata coadiuvati dai diaconi diocesani - sono stati idealmente innalzati verso la Madonna chiedendone la protezione.

Nonostante la giornata meteorologicamente avversa - ha commentato il Padre guardiano del Convento padre Secondo Ballati - l’affluenza è stata notevole e la tradizione si è riconfermata come un evento  legato al ciclo della vita dei piacentini, infatti, parecchi genitori mi hanno confidato di avere ancora impressa nella memoria la bella esperienza del ballo nella loro età infantile.

 Un’affermazione, questa di padre Ballati, testimoniata anche dal poeta Valente Faustini:

“... e Piaseinza tutta quanta    

l'as n'in va a la Cesa santa

ar purtag i so prim fiur,                      

i fjulein nassì in dl'anna..

Un frà ‘l ciappa so ‘l ragass

un altàr cl’è un splindur

e tùt dìsan deintr’ad lur:    

qul frà vecc, co’ in man al bambein                                                                                                     ,                                                                                          qust prinsipi e qul la fein!”

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