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Cronaca

In una settimana positivi in aumento del 119%, «ma la rete ospedaliera regge bene»

Il punto della situazione dell'Ausl piacentina: la percentuale di positivi tra i tamponi è salita in sette giorni dal 3,4% all’8%. Aumentano i casi al pronto soccorso. Baldino: «Non ci sono attese, né per i tamponi, né per i ricoveri»

«La crescita dei casi di positività al Covid ora è esponenziale. La situazione è peggiorata, ma la rete ospedaliera piacentina regge bene». Luca Baldino, direttore generale Ausl, traccia un bilancio della settimana dal 19 al 25 ottobre, in relazione a quelle precedenti. Sono stati 7669 i tamponi refertati (contro gli 8176 dei giorni precedenti) e 610 i casi di positività registrati (un aumento del 119%, visto che la settimana precedente erano 279). La percentuale di positivi tra i tamponi è salita così in sette giorni dal 3,4% all’8%.

Le Usca sono intervenute a domicilio per 525 volte (379 in precedenza). I piacentini in isolamento sono 2016 (prima 1761). Sono stati 138 i positivi complessivi nella scuola dall’inizio dell’anno scolastico a settembre: 43 i nuovi casi refertati questa settimana. Attualmente sono 280 tra studenti e personale scolastico in quarantena.

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«Purtroppo anche a Piacenza come nel resto d’Italia – riflette il dg Baldino - calano gli asintomatici. E i bassi positivi sono ormai quasi inesistenti: il 98% di quelli trovati ha una carica virale abbastanza alta. Il 40% dei nuovi positivi li troviamo tramite contatti di positivi, il 40% da sintomi».

«La curva epidemica – aggiunge il dg Ausl - ci fa vedere chiaramente come nell’ultima settimana ci sia stato un forte peggioramento della situazione. Ci stiamo avvicinando ai livelli di marzo, ma in quel periodo riuscivamo a fare i tamponi sono a quelli che presentavano forti sintomi».

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«La distribuzione dei nuovi positivi sul territorio è omogenea. La città continua ad avere circa il 50% dei positivi piacentini. C’è una concentrazione nelle realtà urbane e periurbane (come Gossolengo e Podenzano), con incidenze sulla pianura e minori in montagna (tranne Farini e Corte Brugnatella, che presentano comunque numeri ridotti)».

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«La rete ospedaliera – è il commento del vertice Ausl - regge bene. Abbiamo potenzialità molto più ampie sia in terapia intensiva che nei reparti ordinari. Il luogo di maggior pressione ora è il pronto soccorso. Però è una situazione diversa rispetto alle condizioni critiche che leggiamo sui giornali nazionali. Non ci sono attese per il collocamento nei letti di degenza. Siamo pronti per gestire numeri maggiori».

«Non ci sono code chilometriche neanche per i tamponi all’ente fieristico di Le Mose. In 20-30 minuti i piacentini fanno tutto, e i referti vengono consegnati nelle 24-36 ore successive».

Più criticità per rintracciare i contatti di positivi. «Aumentando i casi, stanno aumentando le inchieste. Un giorno o due per l’esecuzione delle telefonate e dei rintracciamenti servono. Però in altre realtà ci sono ritardi di due settimane. Stiamo rafforzando il personale dell’igiene pubblica proprio per gestire numeri maggiori».

«I numeri sulle Case di riposo sono bassi, i provvedimenti che abbiamo suggerito due settimane fa di interrompere o limitare al massimo le visite, poi recepito da Regione e Comuni, hanno dato i loro frutti. I dati sulle Cra non sono preoccupanti».

Al Vittorio Emanuele, Cra cittadina, è stata trovata una decina di positivi tra ospiti e operatori: «Le Usca si sono prese in carico anche di verificare il corretto rispetto delle procedure».

Sulle nuove restrizioni imposte dal recente Dpcm del Governo Conte, Baldino si limita a dire che «sono misure necessarie, ma l’efficacia vera la potremo capire tra una decina di giorni per evitare di essere come la Francia che sta già ripiombando in un vero lockdown».

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PRONTO SOCCORSO E RICOVERI COVID

«Su 140 accessi complessivi (per qualsiasi problema, anche extra Covid) al giorno al pronto soccorso – aggiunge il direttore sanitario Ausl Guido Pedrazzini - notiamo un incremento dei pazienti positivi sintomatici. In quattro settimane si è triplicata la casistica dei Covid al pronto soccorso. Da 20 casi a 70 alla settimana». Il 30% di loro vengono rinviati al domicilio, il 60% ricoverato (pneumologia, terapia intensiva e sub-intensive, medicina). Ad oggi abbiamo 98 pazienti ricoverati per Covid (erano 50 la settimana precedente) tra l’ospedale cittadino e la clinica Sant’Antonino (24 a bassa criticità). Nella struttura di isolamento di San Polo 21 persone, a Cortemaggiore altre 13 persone». Quattro i decessi dell’ultima settimana: tre morti avvenuti in medicina d’urgenza e uno in una Cra. Erano tutti anziani con patologie importanti. «L’età dei pazienti in terapia intensiva – aggiunge Pedrazzini - è superiore ai 70 anni. Due eccezioni: 47enne e 60enne».

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