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Cronaca

Inaugurato a Le Mose il Tecnopolo di Piacenza

Tre anni di lavoro e un investimento da 8,5 milioni. Bonaccini: «Una struttura sinergica per l'’obiettivo della Regione di dimezzare il tasso di disoccupazione entro il 2020»

Competenze, tecnologia e reti di relazioni al servizio delle imprese, ecco il Tecnopolodi Piacenza inaugurato questa mattina a Le Mose dal presidente della Regione Stefano Bonaccini con il sindaco Paolo Dosi, il presidente della Provincia Francesco Rolleri, l’amministratore delegato di Rse Stefano Besseghini, il presidente del Musp Massimiliano Mandelli e l'ex sindaco e direttore del Demanio Roberto Reggi, con la benedizione del parroco di Mortizza don Giuseppe Sbuttoni e con le note di musica classica del Quartetto Clarinetto del Conservatorio Nicolini: Nicolini Martino Moruzzi, Valentina Pennisi, Mariella Francia, Paolo De Stefano.

L’inaugurazione ha visto presente la giunta comunale al completo, il prefetto Anna Palombi, l’on Bergonzi, importanti rappresentanti istituzionali e di associazioni di categoria; rilevante anche la presenza delle imprese partecipanti al Consorzio MUSP : AmadaEngineering Europe, dell’ing. Gellini(Mandelli),del dott. Livelli(Jobs), di Sandvik, oltre che della dott.ssa Anna Tamperi, direttrice dell’ ISTEC-CNR di Faenza.

Il taglio del nastro ha reso simbolicamente funzionale ilcomplesso di Casino Mandelli, ex struttura agricola comprendente unavilla padronale del 700 di proprietà del Comune e da tempo in disuso. Il complesso è stato oggettodi un importante intervento di recupero cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna e ora accoglie la sede piacentina di RSE SPA (Ricerca sul Sistema Energetico) i cui obiettivi sono l’innovazione e il miglioramento delle prestazioni del sistema elettrico dal punto di vista dell'economicità, della sicurezza e della compatibilità ambientale e il LABORATORIO MUSP (Macchine utensili e Sistemi di produzione), partner di aziende produttrici di beni strumentali per l’industria.

Qui c'è la Piacenza e l'Emilia Romagna del futuro - ha detto il presidente Bonaccini - quella che investe in innovazione e nuova tecnologia. La rete dei Tecnopoli della nostra regione comprende dieci infrastrutture disseminata da Piacenza a Rimini, perché l'innovazione e la ricerca sono direttamente connesse alla qualità di ciò che si produce e noi puntiamo a competere con i territori più avanzati d'Europa e del mondo.La nostra è la Regione prima in Italia che ha saputo investire di più e al meglio i fondi europei e sarà cosi anche nei prossimi anni. Nel maggio scorso abbiamo avuto il via libera a 2,5 miliardi euro di fondi europei messi a disposizione nel territorio. In soli sei mesi nel piano di sviluppo rurale abbiamo già messo a bando 200 milioni di euro che ricadranno sul territorio e sulle attività agricole.  “Siamo ossessionati – ha poi aggiuntoalla conclusione dell’intervento -dall’obiettivo di diminuire il tasso di disoccupazione, siamo finalmente sotto l’8%, ma grazie alla sinergia di strutture come questa, puntiamo a dimezzarlo entro il 2020.

Il sindaco Paolo Dosi aveva in precedenza rilevato come l’operainiziata nell’aprile 2013 sia stata realizzata nel rispetto dei tempi e nel rispetto dei costi: oltre 8 milioni di euro, 70% dei quali finanziati dalla Regione. Sono inoltre intervenuti, illustrando la struttura nei dettagli, l’ing. Stefano Besseghini, Amministratore Delegato di RSE, il quale ha rilevato come il TECNOPOLO rappresenti un esempio tangibile di virtuosa collaborazione fra un’Amministrazione pubblica che vuole favorire lo sviluppo e l’attrattività del suo territorio e soggetti, come RSE, che portano in dote competenze, risorse e visione su una tematica, come quella dell’energia, di strategica rilevanza per l’intero sistema Paese. “Un ambiente di frontiera che continueremo a implementare. Il mio ringraziamento va dunque all’Amministrazione Comunale e alla Regione Emilia Romagna per aver dato vita alla partnership con RSE che oggi si concretizza nell’apertura di questo nuovo spazio, che coniuga in sé la bellezza della sua componente architettonica e la qualità delle competenze scientifiche che possono essere motore dello sviluppo competitivo del nostro Paese”.L’ing. Augusto Bottioni ha quindi ripercorso le tappe del recupero strutturale dei corpi di fabbrica della storica corte agricola e alla costruzione di un fabbricato di circa 1000 mq,  parallelo alla fascia di rispetto autostradale e mitigato da un terrapieno che rende meno impattante la nuova costruzione nel contesto storico.

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IL CONSORZIO MUSSP

L’ing. Massimo Mandelli ha presentato una scheda informativa sul Consorzio Macchine utensili che di seguito sintetizziamo. Nel 2006 alcune tra le principali aziende del settore delle macchine utensili, insieme al Politecnico di Milano e all’Università Cattolica e ad altre istituzioni locali, hanno costituito il CONSORZIO MUSP e fatto nascere un Laboratorio dedicato alla ricerca applicata nel settore delle macchine utensili e dei sistemi di produzione.

Nella fase di avviamento, e negli anni successivi, il MUSP ha beneficiato anche di un importante finanziamento da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano,mentre il Comune e la Provincia di Piacenza.  Il Consorzio ed il Laboratorio MUSP rappresentano quindi un esempio di collaborazione tra aziende,università, associazioni e istituzioni locali per fare sistema e sostenere la competitività delle imprese attraverso ricerca e innovazione tecnologica.La struttura, che ospiterà anche Start Up (con particolare riferimento a quelle che derivano dalle ricerche in corso presso il laboratorio), dispone di soluzioni energetiche altamente sostenibili: dai pannelli fotovoltaici sul tetto del capannone del Laboratorio MUSP alla predisposizione di un impianto geotermico per il riscaldamento composto da due pozzi posizionati di fianco al capannone e due difianco alla villa. I vantaggi di queste scelte sono notevoli: dal punto di vista della generazione di energia elettrica, la geotermia consente infatti di trarre dalle forze naturali una grande quantità di energia rinnovabile e pulita. Queste centrali inoltrenon comportano un danno all'ambiente, poiché considerate non inquinanti.L’impianto fotovoltaico inoltre produce energia elettrica nel luogo in cui si consuma (autoproduzione), riducendo e/o annullando il fabbisogno di elettricità prelevata dalla rete, con una minima gestione e manutenzione. Se connesso alla reteelettrica, consente di utilizzare tutta l’energia generata e non immediatamente consumata, attraverso il servizio di "scambio sul posto”. Un ulteriore accorgimento, che evidenzia ancor di più l’attenzione verso la sostenibilità, è datodalla presenza di un sistema che incanala l’acqua piovana per utilizzarla successivamente nell’irrigazione delle parti verdi comuni.

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