rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta "don Alfonso": arrestato un imprenditore di Castelvetro

A meno di 24 ore dall'inizio della Tangentopoli piacentina ecco scattare di nuovo le manette. F.B sono le iniziali di un imprenditore piacentino residente a Castelvetro accusato di corruzione e di falso. Intanto ad Alfonso Filosa, in carcere, è stata notificata una seconda ordinanza di custodia cautelare

Come promesso da procura e carabinieri, l'inchiesta su "don Alfonso" si sta allargando a macchia d'olio, mettendo nei guai, come ci si auspicava, altri imprenditori. Non sono infatti trascorse nemmeno 24 ore dall'inizio della Tangentopoli piacentina e dalla notizia dell'arresto per corruzione del responsabile della Direzione provinciale del Lavoro, Alfonso Filosa, che ecco scattare di nuovo le manette (su ordinanza di custodia cautelare in carcere) per un importante imprenditore piacentino. I carabinieri, nella conferenza stampa convocata al volo questa mattina al comando provinciale di via Beverora, hanno fornito solo le iniziali: F.B. di 40annni residente a Castelvetro.

 Anche per lui l'accusa è di corruzione, oltre che di falso, visto che pagando avrebbe ottenuto dal Filosa - che tutti chiamavano confidenzialmente don Alfonso - una certificazione d'azienda «per la quale invece non aveva i requisiti» affermano i carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Piacenza. E proprio a don Alfonso è stata notificata in carcere una seconda ordinanza di custodia cautelare relativa proprio a questo episodio. Filosa si trova ancora in cella nel carcere milanese di Opera, dove è stato portato in quanto è l'unico penitenziario, in questa zona, dotato di un ospedale in grado di assistere il 63enne partenopeo a causa di alcuni problemi di salute. Gli stessi che i suoi avvocati stanno tentando di certificare in maniera tale da dimostrare l'incompatibilità con il regime carcerario e fargli ottenere al più presto gli arresti domiciliari. A tale proposito il gip Gianandrea Bussi dovrebbe esprimersi entro pochi ore.

L'imprenditore arrestato è stato bloccato nella tarda serata di ieri nella sua abitazione nella Bassa piacentina, ed è il responsabile di una ditta che si occupa sia dei servizi di pulizie in grandi centri commerciali del nord Italia, sia di servizi di facchinaggio in alcune grandi ditte di macellazione. A metterlo nei guai sarebbe stato un documento fiscale chiamato Durc (documento unico di regolarità contributiva) che l'imprenditore avrebbe ottenuto grazie all'interessamento di don Alfonso. Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza, che hanno condotto l'indagine coordinati dal sostituto procuratore Antonio Colonna, quello di fornire certificazioni era uno dei servizi che appunto svolgeva Filosa dietro pagamento, oltre a quello già menzionato di avvertire in anticipo dei controlli dei carabinieri.

Da via Beverora comunque fanno sempre intendere che «Siamo solo all'inziio» e di aspettarsi nuovi arresti accellenti nel giro di breve. A tale proposito il tenente Rocco Papaleo ribadisce l'appello già lanciato ieri dalla procura della Repubblica: «Se qualcuno è coinvolto, non abbia paura a venire da noi a raccontarci tutto. Chi collabora verrà trattato con benevolenza dalla magistratura. Chi tace, invece, ha responsabilità»
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta "don Alfonso": arrestato un imprenditore di Castelvetro

IlPiacenza è in caricamento