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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Inchiesta Levante, arriva la prima sentenza

Per detenzione di 3,2 chili di hascisc un 58enne, che si trova oggi agli arresti domiciliari, patteggia un anno e mezzo

I giudici hanno emesso la prima sentenza per l’operazione Odysseus, che coinvolge alcuni carabinieri e che vede l’epicentro nella stazione Piacenza Levante. Matteo Giardino, arrestato il 22 luglio, ha patteggiato la pena di un anno e mezzo per detenzione e spaccio di stupefacenti. L’uomo, che si trova agli arresti domiciliari, difeso dall’avvocato Daniele Pezza, ha patteggiato davanti al giudice per l’udienza preliminare Fiammetta Modica. La pena è stata sospesa. Intanto, in procura si fa sempre più concreta la possibilità che si possa ricorrere al rito immediato per alcuni dei principali indagati.

Giardino venne arrestato il 22 luglio insieme con i tre figli, nell’inchiesta che aveva portato all’emissione di 23 ordinanze di custodia cautelare, di cui 5 in carcere per altrettanti militari in servizio nella caserma di via Caccialupo.

All’uomo, i sostituti procuratori Matteo Centini e Antonio Colonna avevano contestato un episodio di detenzione di stupefacenti. Il 19 marzo, il 58enne, con il figlio Daniele, avrebbe trasportato 3,2 chili di hascisc da Vigano (Milano). Lo stupefacente sarebbe stato acquistato dal figlio. I due lo avevano poi portato nella loro abitazione a Piacenza.

Il giudizio immediato, che può essere chiesto entro sei mesi e in genere lo si attua quando la procura ritiene di avere prove sufficienti per un processo, salta l’udienza del gip e porta l’imputato davanti a un giudice. Le difese potranno poi scegliere, dopo che il gip ha fissato l’udienza, il rito con cui svolgere il processo. Una velocizzazione che permette di abbattere i tempi lunghi della giustizia.

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