Un migliaio di persone da tutta Italia, appartenenti alle sigle sindacali Si Cobas, Usb e non, sono scese in strada, dal primo pomeriggio di sabato 23 luglio, per manifestare contro gli arresti dei vertici delle due organizzazioni. Il corteo, annunciato nei giorni scorsi in seguito all'inchiesta della Procura di Piacenza che ha portato a misure di ordinanza cautelare anche per associazione per delinquere, ha preso il via alle 14.30 da piazzale Marconi. Imponente il servizio d'ordine pubblico. Presidio sanitario garantito da Anpas e Cri.

«E' un attacco politico che vogliono fare contro di noi e noi lo respingeremo» - sono le parole pronunciate al megafono nei confronti della magistratura. «Siamo qua per portare solidarietà ai nostri compagni, colpiti da questa scure della giustizia, dalle menzogne». Alle 15.45 il corteo si trovava in via Colombo: «Continuiamo il corteo con la lotta e con gli scioperi: andiamo avanti in tutte le città, ricordando i nostri compagni uccisi durante le lotte: salrio, diritti e dignità!».

Alle 17.15 il corteo ha ripercorso la strada in direzione piazzale Marconi. «A Piacenza si stanno subendo minacce e repressioni continune, da un paio di anni a questa parte, da Questura e "governo" cittadino che impediscono di fare scioperi e lotte per i diritti dei lavoratori», è stato detto al megafano. Poi i cori "Viva viva la classe operaia!".

La manifestazione si è conclusa poco prima delle 18.
(Immagini allegate di Matteo Travini)