rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgonovo Val Tidone / Piazza de Cristoforis

Inchiesta su Tributi Italia, perquisizioni anche a Borgonovo

La Finanza di Genova in casa di un piacentino di 50 anni, considerato un prestanome. La società avrebbe sottratto alle casse dei Comuni

Perquisizioni anche a Borgonovo nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza di Genova che ha portato all’arresto di cinque amministratori di Tributi Italia spa (sede di Chiavari), società operante nel settore della riscossione per conto di enti pubblici territoriali (Comuni), nonché a sequestri, beni e denaro nella disponibilità dell’impresa, per un valore complessivo di circa 9 milioni di euro, costituiti da beni mobili ed immobili, autoveicoli, titoli azionari, denaro depositato in conto corrente ed oggetti di lusso. E uno degli imprenditori operava a Borgonovo, dove sono state eseguite anche delle perquisizioni. Si tratta di un piacentino di 50 anni. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Genova hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, che non è indagato (e non sottoposto a obbligo di dimora come scritto in precedenza), acquisendo documenti. La procura vuole capire se esistessero legami tra il piacentino, che si ritiene fosse un prestanome per varie ditte, e l’amministratore delegato arrestato, Giuseppe Saggese.

La società, secondo le accuse della procura di Chiavari che indaga sugli illeciti commessi tra il 2006 e  il 2009, avrebbe sottratto illecitamente alle casse dei Comuni per cui prestava servizio circa 100 milioni di euro, presi da Ici, Tarsu, Tosap e altre tasse. Tributi Italia esercitava la propria attività a livello nazionale, occupandosi della riscossione di tributi locali (Ici, Tosap ed altre entrate), per incarico ricevuto da oltre 400 Comuni, distribuiti in varie regioni del territorio nazionale. In manette, a Chiavari, è finito l’amministratore delegato di Tributi Italia, Giuseppe Saggese. "L’azienda - spiegano in una nota i finanzieri - una volta introitate le somme provenienti dalla riscossione tributaria, anziché riversarle agli enti a cui spettavano, al netto dell’aggio di sua competenza, le tratteneva sui propri conti correnti, appropriandosene. I fondi, poi, attraverso rapporti, privi di effettive ragioni economiche, con altre società, riconducibili a Saggese, vero “dominus” e artefice di tutta l’operatività aziendale, venivano distratte a suo beneficio". Secondo le Fiamme gialle liguri, gli approfondimenti investigativi, considerato il meccanismo attraverso il quale i fondi uscivano dalla società di riscossione, sono stati concentrati sulle operazioni con le “imprese collegate”, spesso documentate “come consulenze o piani di riorganizzazione aziendale, verificando, altresì, alcune operazioni societarie di natura straordinaria, come aumenti di capitale e costituzione di nuove società, risultate funzionali, anche queste, a distrarre ingenti somme”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta su Tributi Italia, perquisizioni anche a Borgonovo

IlPiacenza è in caricamento