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Giovedì, 30 Novembre 2023
Il tragico incidente / San Pietro in Cerro

Mezzi in fiamme dopo lo schianto in A21, identificate le due vittime

Nicola Negro, 56enne di Vicenza, e Stefano Cappelletti, 54enne di Verona, erano alla guida di un furgone e di una cisterna quando sono rimasti coinvolti in un tamponamento tra Caorso e Castelvetro: sono morti carbonizzati. Anche un ferito

Sono due veneti le vittime del tragico incidente stradale che si è verificato poco dopo le 12 di giovedì 25 agosto lungo il tratto Piacentino della A21, tra Caorso e Castelvetro. Nicola Negro, 56enne di Vicenza, e Stefano Cappelletti, 54enne di Verona, hanno trovato la morte in una trappola di fuoco: i mezzi sui quali erano a bordo si sono incendiati in seguito ad uno schianto che si è verificato al chilometro 179 direzione Brescia, all’altezza di Polignano (San Pietro in Cerro). Per loro non c’è stato nulla da fare: sono stati trovati carbonizzati dai vigili del fuoco una volta spente le fiamme. Operazione durata parecchio tempo e che ha creato notevoli disagi per chi in quel momento era in viaggio verso la Lombardia e per chi proveniva dal senso opposto. Solo in serata il tratto autostradale è stato completamente riaperto, anche se si registravano alcune code.

Mezzi in fiamme dopo lo schianto in A21, due morti ©Leo Trespidi/ilPiacenza

L’allarme è scattato poco dopo le 12 e in cielo si è elevata una densa colonna di fumo grigio scuro, effetto del bitume infiammabile contenuto nella cisterna rimasta coinvolta, visibile da Piacenza, Fiorenzuola e Cremona. Come si sia verificato quello che sembra essere a tutti gli effetti un tamponamento a catena lo stanno ancora accertando gli agenti della Polizia Stradale di Cremona, ai comandi di Federica Deledda. Di certo è che a scontrarsi sono stati la cisterna condotta da Cappelletti, un furgone che la precedeva con a bordo Negro e un altro camion con rimorchio. Il furgone e la cisterna, seppur ferme a due manciate di metri di distanza, hanno immediatamente preso fuoco. Cappelletti è stato estratto carbonizzato ad incendio spento dai vigili del fuoco di Piacenza e Fiorenzuola. Negro, invece, è rimasto incastrato tra le lamiere accartocciate del suo furgone, anche questo come detto andato in fiamme: i pompieri hanno dovuto aprirne i resti per estrarlo. L’altro mezzo pesante coinvolto in parte si è salvato: il conducente, rimasto ferito e trasportato poi in ospedale per accertamenti dalla Pubblica Assistenza di Monticelli, è riuscito a staccare e spostare la motrice. Sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118 di Piacenza e da Parma con l’elisoccorso: a medici ed infermieri, purtroppo, solo il compito di constatare il decesso dei due lavoratori che stavano rientrando nelle rispettive città.

Fino a sera sono proseguite le operazioni di messa in sicurezza della cisterna, la cui costruzione a strati ne ha evitato l’esplosione, e degli altri mezzi. Il tratto in direzione Brescia è rimasto chiuso per tutto il tempo e nel pomeriggio uomini di Croce Rossa e della società autostradale hanno distribuito bottigliette d’acqua alle persone rimaste bloccate sotto al sole. Già nel pomeriggio, invece, era stato riaperto il tratto che da Brescia va verso Piacenza. «Molti conducenti, soprattutto camionisti, hanno occupato con maleducazione la corsia di emergenza, rallentando i soccorsi» - è il racconto di un automobilista rimasto incolonnato a pochi metri dallo schianto mortale.

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