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Cronaca

Indagine sulla festa del pomodoro, la procura chiede l’archiviazione

Inchiesta del pm Fontana, erano indagati per turbativa d’asta Katia Tarasconi (Pd) e l’imprenditore Stefano Pellicciardi

È stata chiesta l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari per l’indagine sulla Festa del Pomodoro, la kermesse organizzata dal Comune di Piacenza nel 2015 in città. L’inchiesta, aperta dal pm Roberto Fontana, vede indagati con l’ipotesi di turbativa d’asta l’imprenditore di Carpi Stefano Pellicciardi e l’ex assessore al Commercio del Comune (oggi consigliere regionale del Partito Democratico) Katia Tarasconi. Il primo festival del pomodoro – iniziativa in seguito mai più confermata, anche a causa della scarsa presenza di pubblico – si tenne tra il 2 e il 4 di ottobre 2015 come evento a margine della partecipazione piacentina a Expo di Milano. Katia Tarasconi-6

L’indagine nacque da una precedente inchiesta per peculato all’interno del Comune (che portò a tre patteggiamenti) riguardante alcuni computer. Durante le intercettazioni telefoniche, l’attenzione della procura venne catturata da alcuni dialoghi che si riferivano alla Festa del pomodoro. Venne così aperto un nuovo fascicolo.

Il Comune aveva bandito la gara per l’organizzazione della tre giorni di eventi. A vincere il bando fu la “Sp Studio Srl” di Piacenza. Terza classificata su tre la Sgp di Pellicciardi – già organizzatrice del Festival del torrone a Cremona - che si era già attivata per individuare soggetti privati disponibili a finanziare l’evento. Tarasconi non accolse con favore l’esito della gara – sfogandosi e inveendo contro numerosi dipendenti comunali, come riportato dalle testimonianze di diversi impiegati e dirigenti del Comune - e si sarebbe mossa per procedere a un affidamento diretto nei confronti della Sgp, in grado di richiamare più sponsor per l’evento. Il personale del Comune, però, non fu influenzato e agì sempre nel rispetto delle norme.

In seguito, l’azienda vincitrice si ritirò e il bando di gara premiò proprio la Sgp, che, dalle indagini, non risulta essersi attivata in alcun modo per cambiare gli equilibri. L’aggiudicazione sarebbe arrivata solo grazie alla rinuncia del vincitore della gara e all’esclusione della seconda classificata in graduatoria (per motivi economici rispetto al bando di gara). “Sp Studio” ha rinunciato perché sarebbe venuta meno una partnership importante con un soggetto privato che nega di essere anche solo contattato dall’allora assessore Tarasconi. Dopo aver ascoltato numerose persone informate dei fatti, il pm Fontana è arrivato alla conclusione che Tarasconi avrebbe così solo «interferito con modalità aggressive» sul procedimento della gara, senza però essere risultata decisiva.

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